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E alla fine arriva Tzorvas: "Speravo di essere il portiere rosanero"

E' stato l'estremo difensore ex Panathinaikos a vincere la concorrenza di Sorrentino nella corsa alla porta del Palermo. "E' la mia grande occasione, ringrazio Zamparini. Palermo assomiglia alla mia Grecia"

PALERMO. Alexandros Tzorvas, professione calciatore. Una precisazione d’obbligo. Si, perché a primo impatto il nuovo portiere del Palermo sembra tutto tranne un giocatore di pallone. Si è presentato stamattina allo stadio Barbera per la presentazione con un elegante pantalone marrone, camicia a quadrettini e mocassini. Il portamento di un modello, insomma. Ma non finisce qui perché, oltre all’aspetto, il portiere greco va oltre i soliti cliché del giocatore di calcio anche con le parole, finendo per non essere mai banale. Deciso, ma col basso profilo, l’ex portiere del Panathinaikos snocciola risposte brevi e concise, tradotte in italiano dall’interprete, alle domande dei giornalisti. Se la querelle Pastore è stata la telenovela dell’estate sul fronte cessioni, quella del portiere è stata quella che più ha appassionato per quanto riguarda gli acquisti dopo l’addio di Sirigu. Altri portieri sono stati in lizza per difendere la porta rosa, su tutti Sorrentino, il prediletto di mister Pioli. Ma anche gente come Storaci per il quale Zamparini e Sogliano hanno fatto un ultimo disperato tentativo. Ma alla fine l’ha spuntata Tzorvas, un metro e novanta centimetri d’altezza e il numero 33 scelto per la sua nuova maglia.
"Gli altri portieri in lizza? Speravo di spuntarla". «E sono contento di essere io il nuovo portiere del Palermo. Speravo tanto di diventarlo, appena ho saputo dell’interesse dei rosa, è stata subito una bella sensazione. Le trattative con gli altri portieri? È normale che un club importante come il Palermo possa intavolare più di una trattativa, è segno di un club che sta in salute».  
Pronto a scendere in campo. Già stasera potrebbe essere la giornata buona per il suo esordio in maglia rosanero. Dopo l’ufficializzazione dello sciopero, il Palermo andrà a giocare a Napoli contro gli azzurri di Mazzarri, ma il l’estremo difensore attende il transfert dalla Grecia, e non è detto che arrivi in tempo per farlo scendere in campo stasera. Detto questo, però, Tzorvas si dice già prontissimo. «Ho già partecipato a due gare ufficiali di Champions e a una di Europa League, per questo motivo dal punto di vista fisico, mi sento già al cento per cento».
Problema lingua? già a metà dell'opera. Uno dei primi ostacoli da superare, invece, sarà la lingua. Ma Tzorvas è già a metà dell’opera. Ad aiutarlo le lezioni d’italiano di cinque anni fa, che gli fanno capire le domande dei giornalisti. «Cinque anni fa avevo fatto lezioni di italiano, perché è una lingua che mi ha sempre affascinato. Certo, dopo aver perso l’esercizio, ho dimenticato molte cose. Ma ricominciando, non avrò problemi a impararlo in fretta anche perché imparare la lingua è molto importante per un portiere e quindi lo farò il prima possibile».
 
Tzorvas sullo sciopero. A proposito di ciò, poteva venire in aiuto a Tzorvas lo sciopero che fa slittare l’inizio del campionato al prossimo 10 settembre. «Ma purtroppo in quei giorni anch’io sarò impegnato con la nazionale greca per giocare contro l’Israele di Zahavi. Ma nessun problema, tornerò quattro giorni prima dell’inizio del torneo e cercherò subito di ambientarmi. Lo sciopero? Ho seguito la vicenda. Anche noi in Grecia, a livello sindacale, abbiamo cercato di fare queste cose senza poi avere un seguito però».
"La maledizione dei portieri rosa? Io ringrazio Zamparini". Il nuovo difensore della porta del Palermo non si scompone neanche di fronte alle domande sulle statistiche di certo non lusinghiere dei gol subiti dai rosa nella scorsa stagione e sulla maledizione che colpisce i portieri da quando è iniziata l’era Zamparini. «Penso che il lavoro difensivo di una squadra si faccia con tutti e undici i giocatori. Certo, qui per me le cose cambieranno, vengo da un club in cui dovevo essere pronto per una sola parata a partita e ora mi toccherà essere sollecitato in più di un’occasione. Gli oltre sessanta gol incassati sono un dato statistico, ma ho seguito il Palermo e ho visto che questa è una squadra alla quale piace molto attaccare. Paura della maledizione dei portieri con Zamparini? Non sono superstizioso, io devo solo ringraziare il presidente per avermi concesso l’opportunità di venire in un club e una città importanti. Venire in Italia è la mia grande occasione».
Già, la grande occasione che permetterà al portiere di ventinove anni di misurarsi con un campionato totalmente diverso. «Sicuramente c’è differenza tra i due campionati. Quello italiano ha più qualità di quello greco. In Grecia molte partite hanno poca intensità. In Italia ogni match è importante. Inoltre, potrei fare il nome di Buffon, ma in generale la scuola italiana di portieri è la migliore e volevo misurarmi con questa. Ho parlato con Eleftheropoulos e mi ha confermato che in Italia è il campionato più importante per questo ruolo».
Quel rigore parato a Messi. Ma il portiere greco ha già esperienze di grande calcio. Oltre a essere uno dei portieri della Grecia, Tzorvas ha partecipato alla Champions League e può vantare un rigore parato a sue maestà Messi. «Anche se di quella serata non un bel ricordo – scherza Tzorvas. Abbiamo perso quella partita 5-1. ricordo bene che quella sera Il Barça ha concluso 35 volte in porta. Scherzi a parte è stato bello giocare in quello stadio».
Italia, un appuntamento rimandato. E poi una curiosità. Tzorvas poteva sbarcare in Italia già nel 2008 prima degli Europei. «In quei momenti, però, ho scelto di rimanere in Grecia per vincere dei titoli (col Panathinaikos Tzorvas ha vinto un campionato e una coppa di Grecia, ndr). Forse non era neanche il momento ideale, non mi sentivo maturo. Dopo diciannove anni con la stessa squadra, sentivo che era arrivato il momento di fare un’esperienza del genere».
 
"Palermo, la mia Grecia". E l’avventura di Tzorvas in Sicilia può dunque iniziare e il primo impatto è più che positivo. «Conosco la storia delle Sicilia, perché mi piace molto leggere. Si tratta di una città bellissima con cultura e storia e poi assomiglia molto alla mia Grecia». Insomma, per Tzorvas Palermo è la sua Grecia.

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