PALERMO. Fattore tre. A distanza di tre giorni dalla trasferta amichevole di Trapani, il Palermo di Stefano Pioli subisce altri tre gol dai turchi del Fenerbahce. Sei gol in due partite a una settimana dall’inizio del campionato che non fanno dormire sogni tranquilli al tecnico rosanero che, anche col ritorno alla difesa a quattro tanto cara a molti interpreti di questa squadra, non riesce a invertire il trend difensivo dei rosa. Per di più i gol subiti stasera evidenziano i soliti limiti mostrati dalla retroguardia del Palermo negli ultimi mesi. Un’imbucata centrale e due soliti maledetti calci piazzati puniscono i rosanero nell’ultima amichevole precampionato che finisce 2-3. Con le due aggravanti che gli ospiti giocano metà partita con un uomo in meno dopo l’espulsione di Andrè Santos e per il fatto che Alex e compagni non hanno fatto la prestazione della vita, giocando sempre a ritmi bassi. Un Palermo rimandato al 28 agosto nella prima di campionato a Novara. Non sarà certo una settimana facile quella che si appresta a iniziare Stefano Pioli. Uniche note liete in attacco. Certe accelerazioni di Hernandez e alcune giocate sopraffini di Ilicic e Zahavi, a segno oggi e tra i pochi a salvarsi, rappresentano in questo momento le uniche speranze alle quali si possono appigliare i tifosi. Partita su ritmi bassi nei primi minuti. Ad accendere la luce ci provano in più di un’occasione Hernandez e Ilicic, con lo sloveno confermato da Pioli in una posizione più avanzata, dopo le prove tecniche del secondo tempo di Trapani. E proprio dai piedi di Ilicic nasce al 15’ l’azione del vantaggio. Il cross non è dei più pericolosi, ma l’ex Bilica combina la frittata non controllando la sfera e Zahavi ne approfitta, segnando l’1-0 a pochi passi dalla linea di porta. IL Fenerbahce non si affanna più di tanto per cercare il pari e i rosa, infatti, non soffrono più di tanto le sortite offensive degli avversari. Almeno fino al 33’, però. E nel giro di cinque minuti i turchi piazzano l’uno-due letale. Prima è un’imbucata centrale con il delizioso triangolo brasiliano tra Baroni e Alex a colpire gli uomini di Pioli. Quest’ultimo, definito dai giornalisti turchi in tribuna il più forte giocatore della lega turca, restituisce di tacco al compagno il pallone e Baroni segna. Poi al 38’, arriva la solita amnesia nei calci piazzati. E ad approfittarne è Kesimal che, dopo un primo miracolo di Rubinho, deposita in rete per il momentaneo sorpasso. Stavolta, però, dopo il gol subito, i rosa reagiscono subito. È un’altra verticalizzazione a scombussolare la difesa turca. Nocerino lancia Hernandez, che tira verso la porta. La respinta del portiere Volkan finisce sui piedi di Ilicic, che però viene steso da Andrè Santos. L’arbitro Calvarese decide per il rigore e l’espulsione del terzino sinistro della Nazionale brasiliana. Abel dal dischetto tira forte e centrale e non sbaglia. Si va al riposo sul 2-2.
Il secondo tempo comincia, invece, con la mezza rivoluzione in difesa. Il tecnico rosanero inserisce Cetto al fianco di Silvestre e Balzaretti. Fuori Munoz e Mantovani. In avanti, invece spazio a Miccoli, che prende il posto di Hernandez. Nel corso della ripresa si vedono discrete prove tecniche di intesa tra Zahavi, Ilicic e Miccoli con gli inserimenti di Balzaretti e Cassani sulle fasce e di Pisano poi, che subentra al terzino destro. I rosa, però, giocano in surplace e preferiscono non premere il piede sull’acceleratore contro un avversario in inferiorità numerica da inizio ripresa. E Pioli decide così per un’altra rivoluzione. Fuori Bacinovic, Nocerino, Ilicic e Zahavi e dentro Varela, Bertolo, Acquah e Gonzalez. E mentre il Palermo è impegnato un po’ a specchiarsi, un po’ risistemarsi in campo, il Fenerbahce non resta a guardare e alla prima occasione della ripresa colpiscono e, non è certo una novità, su calcio piazzato. È Boral al 77’ a svettare su tutti, con Cetto che si lascia scappare l’avversario con la complicità di Rubinho che poteva uscire nel frangente. Nella girandola di sostituzioni, entra anche Di Matteo per Migliaccio all’85’. Ed è in questo minuto che Miccoli prova su punizione a trovare il pari, ma l’esecuzione non dà problemi a Volkan. È il numero 10 rosa a provare a salvare la serata. Ma non c’è più nulla da fare e i rosa escono sconfitti e tra qualche fischio dei 7 mila accorsi al Barbera in questa torrida serata. Ai tifosi non resta che sperare che questa sia stata solo una prova da calcio d’agosto. Le preoccupazioni, però, restano col campionato ormai alle porte. E restano dieci giorni per sognare un colpo di mercato