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Rossi saluta: "Sapevo di lasciare prima della finale"

Il tecnico di Rimini ha dato il suo addio oggi i tifosi del Palermo durante una conferenza stampa all'Addaura Hotel.

PALERMO. «Alla prossima». Un saluto di commiato che è tutto un programma. Delio Rossi si è congedato così oggi intorno alle 13.30, dopo mezzora di conferenza, all’Addaura Hotel davanti a circa un centinaio di tifosi del Palermo che gli ha dedicato cori e applausi per tutta la durata dell'incontro. Magari qualcuno avrà sognato già un “Rossi ter” per il futuro del club rosanero. In fin dei conti questa di oggi è già la seconda conferenza stampa di addio in questo albergo che si affaccia sul lungomare dell’Addaura. E soprattutto quando c'è di mezzo Maurizio Zamparini tutto è possibile. E non è detto, dunque, che in futuro non ce ne sia una terza, anche se il tecnico di Rimini, con una spilla del Palermo sulla giacca beige indossata oggi, mette subito le cose in chiaro su un ritorno futuro a Palermo. «In questo momento mi sembra fantacalcio. Ma è anche vero che viviamo tutti sotto lo stesso cielo…».
Insomma in molti avranno sperato che dalla bocca di Rossi uscisse una frase del genere «Un giorno tornerò». Ma era impossibile aspettarsi ciò. Rossi oggi è venuto per salutare i suoi tifosi, «perché al di là degli oltre 120 punti in due campionati, di due qualificazioni in Europa e di aver portato giocatori in pianta stabile nelle proprie nazionali, il vero motivo d’orgoglio di questi due anni sono i quarantamila arrivati a Roma per la finale di Coppa Italia». A proposito dei quarantamila, Rossi svela di avere perso una scommessa con Giovanni Tedesco e Franco Chinnici, perché neanche lui si aspettava un esodo di queste proporzioni.
 
"Sapevo di lasciare prima della finale".
E sempre a riguardo di quel 29 maggio, Rossi ammette che il suo futuro lontano da Palermo era già stato decretato dal diretto interessato. «Sapevo quella sera che sarei andato via a prescindere dal risultato. Era giusto lasciare, non c’erano più presupposti per continuare. Un uomo si accorge quando in un posto ha fatto il suo tempo ed era giusto che la società facesse le sue scelte».
Rossi - Zamparini, addio senza rancore. Ecco, allora, perché l’incontro con Zamparini dopo la sconfitta contro l’Inter non è stato decisivo. «Quando mi ha richiamato dopo l’esonero di Cosmi, io gli avevo già detto che pensavo di andare via a fine stagione e anche i giocatori sapevano la verità fin dall’inizio. L’incontro è servito perché volevo salutarlo e ringraziarlo di persona. Con lui mi sono lasciato bene. L’offerta di un contratto annuale con ingaggio inferiore rispetto a quest’anno? Non ha avuto il tempo di propormelo, l’ho tolto subito io dall’imbarazzo».
"I miei fedelissimi? Faranno ancora fortuna del Palermo". Secondo Rossi, però, il suo addio non coinciderà con quello dei suoi fedelissimi. «Non credo che si verificherà questa eventualità, perché questi giocatori c’erano anche prima di me. Non ho portato mai nessuno e non mai chiesto nessuno al presidente, perché non è il mio modo di intendere il calcio. Comunque fa piacere che molti di loro siano rimasti legati a me, ma continueranno a fare la fortuna del Palermo. Se Pastore va via? Onestamente non lo so. Bisogna capire se l’approdo in una big sia giusto in questo momento, ma questo dipende solo dal ragazzo».
Futuro Rossi, nulla di concreto. Chiuso il capitolo Palermo, Rossi parla del suo futuro chiarendo che al momento ci sono solo discorsi aperti, ma nulla di veramente concreto. «Dopo l’esonero ho cominciato a guardarmi attorno. Poi mi ha richiamato Zamparini e non potevo pensare ad altro. Per questo ho detto a certe persone se volevano aspettare. Io non ho bisogno di avere una squadra, ma di un posto dove fare il mio calcio. Col Genoa comunque non c’è nulla, ho avuto qualche offerta dall’estero e qualcuna la sto valutando».
"Pioli? Mi sembra una persona a posto". Inevitabile poi un commento sul suo successore, Stefano Pioli. «Mi sembra una persona a posto anche se per giudicarlo avrei dovuto osservare attentamente le partite delle sue squadre. Credo che comunque il presidente abbia fatto le mosse giuste. Durerà quattro anni come dice Zamparini? Io sono convinto che quando il presidente dice una cosa, ci crede veramente. Peccato, però, che cambia spesso idea repentinamente».
L'abbraccio dei tifosi. Stavolta non ci sono le lacrime versate in occasione dell’esonero. In quell’occasione, l’ “addio” era arrivato a caldo un paio di giorni dopo la cacciata da parte di Zamparini. Oggi, invece, il saluto è avvenuto dopo aver metabolizzato la delusione della coppa e l’amarezza per quello che poteva essere e non è stato e magari per quello che poteva essere anche in futuro, ma che non sarà mai. Alla fine sono ancora cori, abbracci e foto coi fans che gli hanno anche dedicato uno striscione sistemato davanti all’entrata dell’hotel in cui c’è scritto: «Delio, una città intera ti ha acclamato. Portarti nel cuore non è reato».

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