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Nocerino: "Meglio giocarsi un trofeo che un piazzamento"

Ha dato grande importanza oggi il centrocampista del Palermo alla finale di Coppa Italia raggiunta, tanto da fargli ritenere questa stagione più importante di quella passata. E su Rossi: "E' stata l'ancora alla quale ci siamo aggrappati"

PALERMO. Il riposo di Antonio Nocerino è rappresentato dalle partite come egli stesso ammette. Le ultime due partite di campionato che precedono la finale non sono dunque due impegni da affrontare con la testa all’Olimpico di Roma. Anzi, per il centrocampista rosanero la finale passa dal campionato, dalla sfide con Sampdoria e Chievo. E se lo dice uno come lui c’è da crederci. Basta rivedere la grinta e la voglia di vincere che ha contraddistinto la sua prova contro il Bari, partita giocata tre giorni prima la semifinale di ritorno col Milan.

Adesso vincere anche in campionato. «È giusto che la gente abbia la testa alla finale. Ma se non facciamo bene in campionato, finisce che la partita contro l’Inter ce la guardiamo. Per noi le prossime due partite devono essere benzina per la finale, anche perché  vincendo avremmo ancora più entusiasmo per il 29 maggio. Insomma, la finale passa da Sampdoria e Chievo. Mandare la Samp in B per fare un favore al Lecce di Miccoli? Noi dobbiamo prepararci bene indipendentemente dalla squadra che ci troviamo di fronte. Non c interessa, quindi, della lotta per non retrocedere».

Grinta Nocerino. Nocerino, inoltre, non può fare a meno che ripercorrere i momenti della storica finale conquistata due giorni fa. Una gara che il Palermo aveva cominciato in maniera un po’ timida. Proprio il “Noce”, come lo chiamano i suoi compagni, è stato quello che più di tutti ha spronato la squadra ad attaccare il Milan. «Non ci aspettavamo onestamente nei primi minuti questo pressing del Milan, ma questo vuol dire che ci temevano. Poi abbiamo alzato il baricentro di dieci metri e abbiamo sistemato la partita. Era importante tenere i loro attaccanti più lontani possibili dalla nostra area».

Dedica all'amico. Sempre a proposito di Milan, una nota a parte merita la dedica che centrocampista napoletano ha fatto a Tedesco al fischio finale, sventolando la sua magli col numero 4. «È stato un peccato che si sia ritirato proprio quando poteva godersi dal campo questa gioia. Ecco perché ho voluto dedicargli questo gesto».

Più importante giocarsi un trofeo. La partita di martedì ha assunto per il giocatore un valore importante. Un match che ti cambia la stagione, arricchita a questo punto anche dalla qualificazione alla prossima Europa League, dato che l’altra protagonista del 29 maggio sarà l’Inter che ha eliminato la Roma. «È bello aver già raggiunto l’Europa League, perché nel brutto periodo di sconfitte consecutive sembrava che tutto fosse andato perso. Se dobbiamo dirla tutta, a questo punto, forse quest’anno è andata meglio di quello passato perché ci giochiamo un trofeo e siamo già in Europa. È vero la scorsa stagione a questo punto eravamo in ballo per la Champions, ma oggi ci giochiamo qualcosa di importante, di tangibile».

"Inter in finale? Importante è che ci siamo noi". Nessun peso particolare, invece, viene dato da Nocerino sul nome dell’altra finalista, ovvero l’Inter di Leonardo. «Per noi non era importante chi ci raggiungeva in finale. Per noi era importante arrivarci e basta. Certo, l’Inter è più abituata di noi a giocare queste partite, ma anche il Milan lo è».

La reazione dopo i brutti momenti. Nocerino, però, non dimentica i momenti brutti di questa stagione. Anche perché è stata proprio la reazione al periodo nero che ha portato ai frutti di cui ora sta godendo la squadra e la città. «La reazione al brutto momento fa capire che uomini siamo prima che essere giocatori. E fa comprendere quanto siamo forti e uniti. Ricordo ancora quando ci dicevano che il gruppo era spaccato. Ora, invece, stiamo a parlare di un’altra cosa, di un Palermo in festa».

Rossi, ancora di salvezza. Ma l’artefice principale di questa reazione è stato Delio Rossi, secondo Nocerino, che parla del mister e di quello che significa per il Palermo. «Rossi nel progetto rosanero è il punto di riferimento. Nei momenti di difficoltà è stata l’ancora alla quale ci siamo aggrappati, a maggior ragione in mancanza di una figura come il direttore sportivo, che rappresenta una persona con cui sfogarsi. Tutti sanno – aggiunge Nocerino – la stima professionale e umana che ho verso l’allenatore e spero che rimanga, ma queste decisioni riguarderanno lui e la società».

Futuro Palermo, ripartire da questo gruppo. Dal futuro di Rossi a quello personale e della squadra. Da questo gruppo, bisogna ripartire la prossima stagione. Questo il Nocerino-pensiero. «Spero di ricominciare da quello che stiamo cercando di chiudere quest’anno, da una squadra competitiva, e per rivivere tante giornate come quella di martedì. Mi auguro che ci sia la costruzione di un progetto. Per quanto mi riguarda, invece, io qui sto bene, non ho motivo di cambiare. È normale che sono ambizioso, gioco solo per vincere. Parleremo col presidente, ma la questione Nocerino è l’ultimo dei problemi al momento. Ho poi un altro anno di contratto per convincere Zamparini».

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