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Ilicic: "Futuro? Non dipende da quello di Rossi"

La testa dello sloveno è tutta rivolta agli impegni in campo. Ma, se si parla del suo destino nel Palermo, la sua visione è diversa da quella di Pastore. E sul finale di stagione: "Avanti così e raggiungiamo Europa e finale di coppa"

PALERMO. Ultime quattro partite di campionato e una finale di Coppa Italia da conquistare. Josip Ilicic ha la testa solo al rettangolo di gioco e alle prossime sfide che attendono lui e i suoi compagni rosanero. Il numero 72 del Palermo è tornato e sia nel secondo tempo con il Milan, sia nel match col Napoli ha fatto vedere di avere subito tolto la ruggine dopo l’infortunio in nazionale che lo ha tenuto lontano dai campi per venti giorni. Tutto quello che c’è al di fuori del rettangolo verde non interessa a Josip, come ha spiegato oggi in conferenza stampa a Boccadifalco grazie al suo ormai amico traduttore Antonio. Eppure, se gli chiedi qualcosa sul suo futuro, una cosa è certa. Se Pastore ha affermato che un eventuale addio di Rossi potrebbe farlo riflettere sulle sue possibilità di restare in rosanero, per lo sloveno non è così.

Futuro nelle mani della società. «La vedo diversamente rispetto al mio compagno di squadra. Il mio futuro non dipende da quello del mister», ha fatto subito capire a chiare lettere Ilicic che ha anche chiarito che tutte le voci di mercato su di lui non gli interessano. Per il suo rinnovo con la società di viale del Fante, invece, la trattativa riguarderà altre persone. «Non so neanche a che punto si trovano le parti. Questo non è il mio lavoro, il mio compito è stare sul campo. A questo devono pensare il mio procuratore e il presidente. So solo che ho un contratto col Palermo, qui mi trovo bene e vorrei restare».

Importante finire con Rossi.  Resta, invece, diplomatico quando gli richiede un confronto tra Rossi e Cosmi. «Preferisco non commentare questo confronto tra Cosmi e Rossi. Dico solo che per la squadra, dopo aver iniziato la stagione con Rossi, era anche importante finirla con lui».

Addio Rossi, ipotesi Milanic. Sempre a proposito di allenatori, uno dei papabili per la panchina del Palermo in caso di addio del tecnico di Rimini è proprio un ex allenatore di Ilicic. Quel Milanic che ha affrontato i rosanero col Maribor. «Sono stato sotto la sua guida un mese, un po’ poco per giudicare. Per quel poco, però, posso dire che Milanic è un bravo allenatore, ma non saprei dire se è all’altezza della Serie A e del Palermo».

Europa e coppa, mission possible. Parla anche di obiettivi il trequartista sloveno. Nel giro di poche partite si sono riaperti i giochi per il Palermo. La Coppa Italia non è più l’unico obiettivo. «La finale sarebbe qualcosa di importante, ma abbiamo la Juve sotto tiro e quindi puntiamo anche al settimo posto. Se si centra l’Europa, sarebbe comunque una stagione positiva».

Meglio giocare contro le grandi. Il Palermo che ha stupito con Roma, Milan e Napoli, invece, ora è atteso dall’impegno di Parma dell’ex Amauri. E Ilicic chiarisce perché spesso il Palermo mostra due facce differenti a seconda dell’avversario. «Penso che noi ci troviamo meglio a giocare contro squadre forti perché come noi affrontano le gare a viso aperto. Le piccole, invece, si chiudono di più e molte volte abbiamo sofferto ciò».

Astinenza da gol, nessun dramma. E chissà che magari proprio contro i ducali Ilicic possa interrompere l’astinenza da gol. gli manca la via della porta da inizio girone di ritorno, quando ha segnato contro il Lecce. Ma nessun dramma. «Non è un problema per me. L’importante è che la squadra vinca. Non mi importa chi segna».

Il calo degli sloveni. Infine, Ilicic parla del calo di forma che ha interessato lui e il suo connazionale, Armin Bacinovic. «Ci sono due motivazioni. Prima di tutto, un giocatore che viene dalla Slovenia ha già sulle spalle quindici partite. Anche io, come Bacinovic ho sofferto questo e ho avuto un calo. L’altra causa è l’arrivo in un campionato importante come la Serie A che comporta tanto stress».

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