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Emergenza attacco, Rossi: "Col Napoli scelte obbligate"

L'allenatore del Palermo deve fare a meno di Pinilla e oggi ha perso anche Miccoli. Nonostante ciò chiede ai suoi una grande prova contro l'ex Cavani e compagni. "Fuori l'orgoglio per l'obiettivo Europa League"

PALERMO. Dall’abbondanza alle scelte obbligate. Torna l’emergenza in attacco in casa rosanero in vista della sfida di domani al Barbera contro il Napoli. Delio Rossi perde in un solo colpo Pinilla e Miccoli. Se del cileno era ipotizzabile già da ieri un suo forfait per una contrattura, è notizia di oggi l’esclusione dalla lista ufficiale dei convocati di Fabrizio Miccoli. Peritendinite achillea destra è la versione ufficiale della società rosanero. Non ci sarà neanche Liverani per una gonalgia sinistra. Il tecnico di Rimini, che riscrive il nome di Carrozzieri nella lista dei convocati, comunque non fa drammi. In fin dei conti per lui si tratta di una sorta di ritorno al recente passato. «Non mi creo problemi. Per due mesi sono stato nelle stesse condizioni», ha dichiarato oggi Rossi in conferenza stampa, che contro i partenopei schiererà il tandem offensivo del secondo tempo di San Siro con Pastore, Ilicic e Hernandez.

Miccoli...e l'importanza del gruppo. Rossi ha, dunque, affrontato l’argomento infortuni, commentando una possibile insofferenza del capitano, fuori a Roma e in campo per gli ultimi cinque minuti col Milan. «Miccoli e Liverani hanno accusato dei problemi fisici e oggi non si sono allenati. Miccoli insofferente? Questo non lo so, ma so che il calcio è uno sport di squadra e prima degli interessi personali vengono quelli del gruppo. Anche perché quando si firma un contratto, ci si mette a disposizione di una squadra. Ma non credo che questo sia il caso di Fabrizio».

Napoli, oltre ogni migliore aspettativa. Parole di elogio, invece, da parte di Rossi per l’avversario di domani secondo in classifica. «Il Napoli sta facendo un campionato di livello. Con l’Udinese è la vera sorpresa del torneo. Dietro a questa squadra c’è un lavoro e un gruppo che crede in quello che dice e fa l’allenatore. La differenza, inoltre, l’ha fatta lo spirito di questo Napoli. Basti pensare che noi abbiamo perso 5-6 punti nei minuti finali. Loro ne hanno guadagnati 12. Se la squadra di Mazzarri è ancora in lotta per lo scudetto? Per i numeri sì – aggiunge Rossi-, quindi mi aspetto un Napoli agguerrito. Ma se non ci riuscisse, arriverà in Champions, andando comunque oltre le più rosee aspettative. Io comunque non giocherò in base al modulo del Napoli che gioca con cinque centrocampisti. Nel calcio, per vincere, non basta questo sennò si vincerebbero tutte le gare. Bisogna, invece, interpretare bene il proprio modulo».

Obiettivo Europa League. Una trappola per domani, invece, potrebbe essere rappresentata dalla stanchezza per i tiratissimi novanta minuti di coppa. Rossi aveva in mente un parziale turn over a questo punto impossibile viste le ultime defezioni. Secondo il mister del Palermo, però, il risultato di Milano può aiutare a fare recuperare prima i suoi giocatori. L’importante, inoltre, sarà tirare fuori la grinta. Perché certi obiettivi sono ancora raggiungibili. «Ora deve venire fuori il nostro orgoglio perché abbiamo ancora obiettivi in campionato. Se noi centrassimo l’Europa League, avremmo fatto quello che abbiamo fatto la scorsa stagione con tutto quello, però, che è successo quest’anno».

Cavani, prima da ex al Barbera. Inevitabile affrontare, invece, l’argomento Cavani. È l’uruguaiano il grande ex. Su di lui tutti gli occhi puntati. E forse anche un’accoglienza non troppo calorosa. A riguardo, questo il Rossi pensiero. «Cavani ha fatto bene a Palermo. Il ragazzo ha un carattere spigoloso, chiuso, ma non è un ruffiano, e quindi non vedo perché dovrebbe essere accolto male». Rossi si esprime anche sul rendimento straordinario del Matador facendo un confronto con l’esperienza rosanero. «È vero che quest’anno sta facendo bene. Ma anche qui arrivava 4-5 volte davanti al portiere e questo significa che le potenzialità ce le aveva. Ora è meno frenetico ma ci può stare per un ragazzo che ha 22 anni. Adesso è più sereno e si tratta di un normale processo di crescita».

Le rinascite di Pastore e Hernandez. Da un gioiello andato via, Rossi si sofferma su quelli a sua disposizione. Pastore e Hernandez hanno avuto la capacità di passare dagli insulti del post derby agli applausi di San Siro. «Credo che la chiave sia sempre nella fiducia e nell’autostima. C’è molto di loro e poco di mio. Loro sanno di avere la mia fiducia. Ma sanno anche che la fiducia può esserci una, due, tre volte. Poi finisce. Loro hanno reagito in tempo, ma devono fare ancora tanto».

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