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La vendetta di Guidolin: Palermo sconfitto a Udine

La squadra di Rossi al Friuli è sembrata l'ombra di se stessa. Inutile il gol di Pinilla, arrivato troppo tardi a otto minuti dalla fine. Male i "solisti" più attesi

UDINE. Una squadra che è stata fantasma di sé stessa. Il Palermo visto a Udine è stato probabilmente il peggiore dall’inizio di campionato. Anche nelle sconfitte, infatti, il Palermo non aveva mai tradito la sua indole propositiva. Oggi, però, allo stadio Friuli si è vista una compagine inerme, che ha letteralmente patito sotto i colpi di un’Udinese, che a larghi tratti ha regalato spettacolo ai suoi tifosi. Alla fine non è servito il gol di Pinilla, arrivato troppo tardi a otto minuti dal termine.


Fin dall’inizio l’Udinese è veemente. I friulani imprimono subito un gran ritmo alla gara e il pressing dei bianconeri non riesce a fare ragionare il Palermo. La squadra di Rossi non riesce a uscire dalla propria metà campo e all’8’ gli sforzi dell’Udinese vengono subito premiati. Sugli sviluppi di una punizione calciata da Di Natale e finita sul palo, Benatia è lesto a calciare in porta e a segnare. Troppo ingenuo Munoz nell’azione che ha regalato il fallo alla formazione di Guidolin, con l’argentino che ha messo a terra Di Natale in modo scriteriato. Nei primi minuti, Palermo assente ingiustificato. Segnali di ripresa del Palermo si cominciano a intravedere dal quarto d’ora. Ma a dare apprensione sono sempre i movimenti della difesa orfana oggi di Bovo squalificato. E per poco al 21’ non ci scappa anche il 2-0 con Inler che trova Isla solo davanti a Sirigu, che salva i suoi. La difesa rosa, nell’occasione sale come peggio non si può, lasciando solo Isla. L’unico che prova a dare una scossa ai suoi è Pastore con qualche fiammata e un paio di tiri da fuori, che, però, producono solo dei calci d’angolo. Ma è troppo poco, perché al Friuli, nella prima frazione, si è vista una squadra che ha corso il doppio dell’altra, mostrando un gioco ordinato e a tratti indiavolato, orchestrato da Inler e da uno scatenato Di Natale, autentica spina nel fianco di Cassani e dei compagni della retroguardia rosanero. Finisce così un primo tempo da incubo, in cui il Palermo non è pervenuto e in cui ha rischiato anche un passivo peggiore, vista la traversa di Sanchez, che di testa al 44’ anticipa Goian. A descrivere proprio questa azione, sembra quasi di raccontare una barzelletta, date le stazze dei due giocatori. Ma alla fine, tutto il primo tempo del Palermo è stato il racconto di qualcosa di paradossale, se si confronta questa prestazione con le ultime di campionato.


Da sottolineare, comunque, l’ottima prova dell’Udinese, la migliore dall’inizio del campionato da parte degli uomini dell’ex tecnico del Palermo, Francesco Guidolin. I tifosi rosanero sperano nella strigliata di Rossi negli spogliatoi, ma il copione a inizio ripresa non cambia. Il monologo continua a farlo l’Udinese. Oltre a Di Natale, comincia a scatenarsi anche Sanchez. E ancora una volta l’8 minuto è fatale, perché Zapata si guadagna un rigore su azione d’angolo, il difensore accentua un po’, ma la trattenuta di Cassani c’è. Portiere da un lato, palla dall’altro e Di Natale si sblocca, timbrando per la seconda volta il cartellino in questo campionato. Unica piccola giustificazione: il calcio d’angolo era inesistente. Il Palermo reagisce timidamente, ma al 63’ arriva in aiuto l’espulsione di Coda per doppia ammonizione. Finalmente i rosa alzano il baricentro d’azione e Rossi inserisce una punta più con Maccarone che entra al posto di Migliaccio. A dire il vero, però, neanche questi fattori danno una grande scossa alla partita dei rosa, tanto che Handanovic non è mai impegnato. Fino all’82’ quando il portiere bianconero respinge sui piedi di Pinilla un gran tiro da fuori di Nocerino.


Il cileno, il migliore dei suoi, firma una grande rete dopo una bella girata a volo. A questo punto Rossi tenta il tutto per tutto, inserendo anche Hernandez per Munoz. Il Palermo è tutto davanti all’assalto della porta di Handanovic, ma è troppo tardi e non succede più nulla. Al Palermo, dunque, non riesce il tris di vittorie consecutive in fuori casa e rimane settima, raggiunta a 11 punti da Lecce e Genoa. L’unica consolazione è che questa settimana si è finalmente conclusa, dopo che il Palermo ha perso in settimana pesantemente in Europa League. Si potrebbe, però, aprire una settimana di bacchettate da parte del presidente Zamparini che teneva particolarmente a questo match nel suo Friuli. E domenica prossima alle 12.30 al Barbera arriva il passato di Rossi, la capolista Lazio.

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