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Zamparini e Corioni, l'asse di ferro

Gli affari tra il Palermo e il Brescia sono sempre stati proficui per entrambe le società. Luca Toni il "colpo" più famoso

PALERMO. Un'amicizia mai nascosta quella tra il presidente del Brescia Gino Corioni e Maurizio Zamparini. Un legame sul piano affettivo che si è riflesso anche sul piano degli affari. Tanti infatti sono stati i giocatori che hanno percorso l'asse Brescia-Palermo e viceversa. Alcuni hanno scelto un viaggio di sola andata, altri hanno optato per il ritorno. Qualcuno ha fatto fortuna, qualcun altro è stato bollato come un flop. Di certo c'è che il legame tra i due patron è rimasto solido, come otto anni or sono. Quando - come racconta Corioni - Zampa lo chiama per chiedergli un consiglio su quale società comprare tra Genoa e Palermo e lui lo spinge verso la Sicilia. «I tifosi del Palermo - dice - dovrebbero farmi un monumento».



Sicuramente il monumento i tifosi lo avrebbero fatto a Luca Toni. Acquistato dalle Rondinelle nella stagione 2003/04, l'attaccante modenese trascina con i suoi 30 gol il Palermo alla conquista della seria A e l'anno successivo con 20 reti lo porta dritto in Coppa Uefa. Del monumento non se n'è fatto nulla quando Toni sceglie la via di Firenze. Zamparini, visti gli ottimi risultati, decide di pescare ancora in casa del Brescia. E il friulano opta per Andrea Caracciolo come erede di Toni. I risultati però non sono gli stessi e dopo due stagione tra alti (pochi) e bassi (molti), l'Airone (dopo una breve parentesi alla Sampdoria) decide di tornare in Lombardia.



Ma il balletto degli scambi tra i due amici-presidenti ha il suo battesimo durante la sessione di mercato invernale della stagione 2002/03, quando il difensore brasiliano Fabio Bilica viene ceduto al Brescia. L'anno dopo, oltre al già citato Toni, è l'anno dei gemelli Filippini. Antonio, dopo 9 stagioni al Brescia, decide di ricongiungersi col fratello Emanuele (nel frattempo andato al Parma) sotto il Montepellegrino. I due gemelli contribuiscono alla cavalcata trionfale che porta i rosa in A e sono ricordati, oltre che per le prestazioni in campo, per il mini concerto improvvisato al Barbera insieme al compagno Andrea Gasbarroni per festeggiare la promozione.



Uno che ha fatto fortuna passando dal Palermo al Brescia è sicuramente Davide Possanzini. Arrivato in Sicilia nel 2005 ha appena il tempo di giocare due partite che un infortunio al menisco lo costringe ai box per il resto della stagione. L'anno dopo viene ceduto al Brescia nell'affare che porta Caracciolo a Palermo. Lì fa la sua fortuna realizzando 58 gol e diventando il capitano delle Rondinelle. Nel gennaio 2006 infine Brescia e Palermo mettono a punto uno scambio tra portieri: il promettente Federico Agliardi viene in Sicilia, mentre Nicola Santoni vola in Lombardia. Dopo due anni però la promessa non mantenuta Agliardi torna in B nel Rimini, mentre Santoni finisce allo Spezia e poi di giocare.

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