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Munoz: "I rosa? Non c'ho pensato due volte"

Presentato oggi, il difensore argentino è pronto a giocarsi le sue carte. "Se Rossi mi darà la possibilità, non deluderò"

PALERMO. L’occasione che non poteva rifiutare. L’ha definita così Ezequiel Munoz l’opportunità di venire a Palermo. Ben differente dalle voci che lo volevano a un certo punto a un passo dalla Fiorentina. «Quelle che mi volevano a Firenze erano solo voci. Il Palermo, invece, mi ha voluto seriamente e non c‘ho pensato due volte ad accettare». Superati i problemi al ginocchio che avevano destato qualche preoccupazione (lo stesso Munoz ha affermato di stare bene e di aver giocato senza problemi il campionato di apertura in Argentina col Boca Juniors), il centrale di difesa è pronto a lavorare e a mettersi a disposizione di mister Rossi, non appena si presenterà la prima occasione. «Sono giovane e ho tanta voglia di lavorare. Siamo molti in difesa al centro, ma io darò il meglio e se il mister mi darà opportunità di giocare, spero di farmi trovare pronto». E a proposito di allenatore, Munoz sottolinea più di una volta durante la conferenza stampa di presentazione di oggi a Boccadifalco di essersi trovato subito bene con Rossi. «È un grande allenatore, che corregge molto i giocatori e per me questo è importante, dato che sono ancora molto giovane». Nessuna paura, invece, per il difensore, catapultato in un altro calcio a soli diciannove anni. «So bene che questo è un calcio completamente diverso, molto tattico e io dovrò impegnarmi molto soprattutto nei movimenti in difesa. Il fatto di aver trovato molti argentini e sudamericani, comunque, può sicuramente agevolarmi nell’inserimento». E se deve scegliere un modello a cui ispirarsi, Munoz non ha dubbi. «Sicuramente Samuel è il miglior difensore argentino in Italia». Infine l’ex difensore del Boca parla degli obiettivi personali e di squadra. «La Nazionale è il sogno di tutti, ma per il momento sono concentrato sul Palermo. Se arrivi in rosanero, invece, bisogna pensare di raggiungere tutti gli obiettivi, ma non sarebbe male alzare anche solo un trofeo».

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