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Rissa in campo, Giampaolo: campanello d’allarme

Il tecnico del Catania torna sul match con l’Iraklis sospeso per una lite in campo. "L'arbitro non ha avuto la sensibilità di capire come si stava svolgendo la partita, ma stava a noi saper gestire le cose"

CATANIA. Dopo la sospensione per rissa al settantesimo della partita Catania-Iraklis, il tecnico rossazzurro non è affatto soddisfatto. Quell'interruzione viene considerata come un campanello di allarme sulla gestione psicologica del match da parte degli etnei.
"Sono cose che non mi piacciono - ha detto Giampaolo - perché queste partite per noi sono delle verifiche tecniche sul lavoro che facciamo. Già la sospensione della partita per non surriscaldare gli animi mi infastidisce perché interrompe il nostro lavoro. In più non è accettabile perché bisogna sempre essere in grado di gestire queste situazioni anche se ritieni che non sia tua la responsabilità".
"L'arbitro - aggiunge - non ha avuto la sensibilità di capire come si stava svolgendo la partita, ma stava a noi saper gestire la partita. Se creiamo sempre l'alibi dell'arbitro non cresceremo mai. Tecnicamente dobbiamo capire tante piccole cose, la gestione dei momenti, quando tenere, quando accelerare, quando verticalizzare. Ma avremo tempo per imparare”.

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