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Cassani e Balzaretti, rimpianti "nazionali"

PALERMO. «Chissà come sarebbe finita se nel gruppo della Nazionale ci fossero stati dei giocatori del Palermo come Cassani e Balzaretti?». In tanti, palermitani e non, dopo la brutta figura al mondiale, si saranno fatti questa domanda. Non sono state solo le assenze di Cassano e Balotelli, infatti, a fare storcere il naso ai milioni di “ct” italiani. Una di questa è stata quella del rosanero Cassani, il primo degli esclusi dal gruppo di Lippi. Ora si volta pagina, è arrivato Prandelli e il terzino del Palermo vuole riconquistare la maglia azzurra. «Il Palermo è la mia nazionale, ma ci tengo a far parte nuovamente nel gruppo azzurro. Prandelli è un tecnico intelligente e saprà tener conto di quei giocatori, che, come me, giocano più di trenta partite all’anno», ha dichiarato Cassani a Sky sport. Si passa, poi, a parlare di Palermo. L’avvio della preparazione della prossima stagione è alle porte, e ripetere ciò che è stato fatto nella scorsa sarà difficile, come lo stesso Cassani ammette. Ma proprio Cassani dà la sua ricetta quantomeno per provarci. «Servirà una rosa molto ampia e di qualità. Abbiamo di fronte una stagione con tre impegni da onorare e giocare ogni tre giorni non è mai facile». Infine, una battuta sulla nuova norma sugli extracomunitari. Se le società, per usare un eufemismo, non hanno gradito la delibera della Federcalcio, ci sono giocatori come Cassani, che reputano importante la scelta di tesserare un solo extracomunitario. «La decisione mi sembra utile, perché potrà contribuire a migliorare i nostri vivai. E poi tutto ciò può fare aumentare il flusso dei giocatori italiani, e questo può agevolare anche il lavoro della Nazionale», ha commentato il terzino rosa.

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