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Rossi: "Finale? La prima di una serie"

Il tecnico rosanero alla vigilia dello "spareggio" Champions con la Samp: "Dobbiamo abituarci a giocare gare così. Del Neri tranquillo? Buon per lui"

PALERMO. La finale. La partita più  importante della storia del Palermo. Queste sono state le due definizioni più gettonate e abusate in settimana per descrivere la gara di domani tra Palermo e Sampdoria. Per Delio Rossi, intervenuto oggi in conferenza stampa a Boccadifalco, quella di domani, invece, è semplicemente “la” partita.
Oltre alla Sampdoria, però, attenzione a non inciampare sulla troppa attesa per questa partita, come ha ribadito anche il presidente Zamparini, oggi, al suo arrivo in città. «Sono curioso di vedere come la squadra si comporterà domani dal punto di vista psicologico. Noi stiamo lavorando per crescere, anche perché se vuoi diventare grande, queste partite le devi giocare ogni tre giorni e la differenza, in questi casi, la fa la testa», ha affermato Rossi, che è convinto che domani i suoi faranno una grande prova. Sull’importanza della gara hanno parlato tutti in settimana, e proprio per stemperare la troppa attesa, coach Rossi ha la sua idea sul significato del match. «Questa non deve essere la partita della storia. Questo è un match importante, ma deve essere il primo. Voglio che ci siano altre partite importanti». Non vuole certo sminuire l’appuntamento Rossi. Le sue parole fanno capire, anzi, quanto creda in questa squadra e in questo progetto. E i tifosi domani, che riempiranno interamente il Barbera, faranno tremare lo stadio per rendere memorabile la giornata. «Il pubblico ci riempirà d’amore domani. Amore che noi dobbiamo trasformare in energia positiva». Quella di domani, inoltre, è considerata una finale, perché a contendersi questo benedetto quarto posto sono rimaste in due squadre. Da un lato, Rossi sottolinea questo aspetto, dicendo che chiunque avrebbe firmato per vedere il Palermo a questo punto a due gare dal termine, quando i rosa erano quattordicesimi. Dall’altro, il tecnico rosanero ammette che non si sarebbe aspettato, poche settimane fa, di vedere Juve e Napoli già fuori dai giochi. Rimangono, dunque, solo Palermo e Samp per un posto, «due squadre virtuose per gioco e bilanci, e soprattutto con tanti italiani. Due squadre che meritano di stare dove sono, perché nessuno regala niente», ha spiegato Rossi, che poi parla delle dichiarazioni di ieri dell’allenatore dei blucerchiati, Del Neri. L’ex allenatore rosanero non è preoccupato della bolgia del Barbera, e ha affermato che la sua squadra non gioca per un punto. «Se Del Neri è sicuro – ha detto Rossi -, sono contento per lui». E poi una battuta su Cassano. «Cassano è un giocatore importante, ma se la Samp sta in questa posizione vuol dire che non è Cassano dipendente, infatti ha fatto bene anche senza».
Da ex allenatore della Lazio, infine, Rossi ha dato poi un giudizio su ciò che è successo sugli spalti in occasione di Lazio-Inter. «Non sono sorpreso di ciò che è accaduto, perché so com’è l’ambiente a Roma. Non mi sembra che i tifosi abbiano ucciso nessuno. Il pubblico – ha aggiunto il tecnico rosanero – non può essere falso. Hanno piacere che la Roma non vinca lo scudetto e lo hanno manifestato».

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