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Miccichè: "Contro il Livorno uno stadio pieno"

Il vicepresidente del Palermo, intervista da gds.it, invita i tifosi al Renzo Barbera per la partita di domenica contro gli amaranto. "Andare in Champions sarebbe il coronamento di un sogno"

Palermo. Palermo al quarto posto da solo in classifica dopo ventisei giornate di campionato, ad un passo dalla porta d’ingresso principale nell’Europa che conta, quella della Champions League, quella della musichetta che i tifosi di ogni squadra vorrebbero sentire nel proprio stadio prima di ogni partita. Il momento è, dunque, storico e proprio per questo motivo il vice presidente del Palermo, Guglielmo Miccichè, intervistato oggi da gds.it, vorrebbe uno stadio pieno domenica prossima contro il Livorno.
Vice presidente, difficile tenere i piedi per terra dopo la vittoria di Torino con la Juventus, che ha portato il Palermo al quarto posto solitario in classifica?
«Difficile no, perché siamo sempre stati abituati a volare bassi. Dunque il nostro dovere sarà assolutamente quello di lottare e tenere i piedi per terra fino alla fine, perché il campionato è ancora troppo lungo e le distanze, al momento, sono molto ravvicinate».
 Se Miccoli, però, dopo la vittoria di Torino parla di premio per i giocatori in caso di qualificazione in Champions League, vuol dire che non è solo la stampa a parlare del quarto posto?
«È vero, ci pensiamo molto anche noi. Ormai è molto più di un pensiero, è diventato un augurio. L’obiettivo della società rimane quello di riportare la squadra in Europa. Certo, non dispiacerebbe entrarci dalla porta principale della Champions. Ovviamente l’ingresso in questa competizione comporterebbe un premio per i giocatori».
 La Champions a Palermo, inoltre, sarebbe uno stimolo in più per convincere i gioielli della squadra a rimanere?
«Bisogna subito chiarire che i giocatori attorno ai quali suonano più insistentemente le sirene di mercato hanno già espresso, più di una volta, la volontà di rimanere volentieri a Palermo. Non è in dubbio, però, che dentro di loro ci può essere l’ambizione di giocare in squadre che giocano la Champions. È vero, quindi, che se questa vetrina arrivasse pure a Palermo, sarebbero ancora di più stimolati a non lasciare la squadra».
Cos’è cambiato dall’arrivo di Delio Rossi in panchina?
«Credo che i risultati parlino a suo favore. La squadra ha una fisionomia chiara che prima non aveva. Gioca con intensità e coesione. Tutte queste cose mi fanno dire che il suo avvento è stato positivo per il Palermo. Non a caso, secondo la stampa nazionale, è una delle poche squadre che gioca il miglior calcio».

Vice presidente, Palermo quarto in classifica dopo ventisei giornate e in piena lotta Champions. Tutti allo stadio, quindi, domenica col Livorno?
«Me lo auguro veramente, prima di tutto da palermitano. Spero che i palermitani si rendano conto del fatto unico e storico che la squadra sta vivendo. La qualificazione in Champions League sarebbe poi un premio per tutti: società, squadra, tifosi e città. Spero, dunque, di vedere uno stadio pieno nelle ultime sei partite in casa che rimangono. Credo, comunque, che il messaggio sia stato recepito dalla gente».
Novità su Mchedlidze?
«Nessuna novità dall’ultima volta in cui si è fatto sentire. La storia comunque è orientata verso la fine, anche perché stiamo parlando di un giocatore in prestito. Dunque, a maggio, credo che tornerà nella società da cui lo abbiamo preso (l’Empoli ndr). A mio modesto parere ha preso una decisione sbagliata, non dando più notizie, a maggior ragione se pensiamo che si trovava in una società che dà grande spazio ai giovani».

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