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Rossi: "Con la Juve serve la partita della vita"

L'allenatore rosa: Non so nemmeno chi arbitra, non lo guardo mai. Un po' di sudditanza c'è sempre, ma non credo nella malafede

Palermo.  Dice di non guardare la classifica e di non sapere chi arbitrerà domani sera all'Olimpico di Torino, Delio Rossi ha però una certezza alla vigilia del big match con la Juve: "Per batterla, ci vuole la partita della vita, potrebbe non bastare il Palermo che ha vinto a Milano".
Il tecnico, a poco più di 24 ore dallo scontro diretto per la Champions con i bianconeri, sembra concentrato, ma allo stesso tempo sereno. Si presenta davanti ai giornalisti con la barba incolta e subito scherza: "Mi hanno sequestrato la schiuma in aeroporto". Non sarà un rito portafortuna? "Non sono scaramantico, ma ci credo". Dalla barba ai chili di Miccoli. "Fabrizio sta bene fisicamente e psicologicamente, altrimenti non l'avrei convocato. Lo sfogo in settimana? Ognuno reagisce a modo suo, ma non mi sembra abbia detto nulla di particolare". A proposito di attaccanti, Cavani e lo stesso Miccoli favoriti per i due posti nell'undici iniziale, ma l'allenatore non sembra aver già deciso tutto. C'è l'incognita Hernandez, difficile lasciarlo fuori ancora. "Non giudico Abel solo per i gol, ma anche per l'aiuto che dà alla squadra. L'importante è che posso scegliere fra quattro elementi che stanno bene".
Non stanno benissimo, invece, in casa Juventus con l'infermeria che negli ultimi giorni ha visto l'ingresso dell'ex rosanero Amauri e di Buffon. "Sono due pedine importantissime per loro, ma Manninger e Trezeguet, che li sostituiranno, non sono i primi arrivati".
Non è il primo arrivato, ma quasi per una partita del genere, l'arbitro Valeri di Roma che dovrà dirigere una gara delicatissima, dopo le polemiche seguite a Juve-Genoa e Bologna-Juve. "Non so nemmeno chi arbitra - dice Rossi - non lo guardo mai. Certo un po' di sudditanza c'è sempre, ma non credo nella malafede e comunque bisogna essere più forti di tutto". Insomma, la partita della vita.

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