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L'ex medico di base di Campobello: «Non avrei riconosciuto Messina Denaro»

Nel riquadro il volto di Matteo Messina Denaro

«Le mele marce ci sono qui come al Nord e vanno tolte, così come le pecore nere vanno isolate dal gregge». Lo dice il medico in pensione Antonino Margiotta, 70 anni, per 40 medico di base a Campobello di Mazara e per decenni medico legale consulente della Procura di Marsala. È stato lui nel novembre 1998, accompagnato dalla polizia, a fare la prima ispezione cadaverica sul corpo trovato in campagna di Francesco Messina Denaro, il padre del boss arrestato lunedì scorso, 16 gennaio, dopo trent’anni di latitanza.ù

«I campobellesi onesti, e sono tanti, ringraziano le forze dell’ordine e la magistratura. Poi c'è chi dovrà fare i conti con la giustizia, ma non è certo la maggioranza del paese», dice Margiotta. «Riconoscerlo? Neanche io ci sarei riuscito vedendo le diverse foto segnaletiche del latitante - spiega il medico in pensione - con una persona non avendoci un collegamento anche a distanza è facile perdere la fisionomia del soggetto. Come non l’avrei riconosciuto io, penso che neanche la maggior parte dei miei concittadini ci sarebbe riuscita».

Il dottor Margiotta è stato collega di Alfonso Tumbarello, il medico ora indagato: «Lo conosco come professionista stimato, la situazione in cui si è venuto a trovare, secondo il mio modestissimo parere, va addebitata a un’eclatante presa in giro fatta al medico».

Infine, la lotta alla mafia: «Per combatterla bisogna iniziare dalle scuole. Solo attraverso la cultura dei giovani si può arrivare a una modificazione sostanziale di questo paese», conclude il professionista.

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