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Disastro Lazio contro lo Sparta: biancocelesti fuori dall'Europa League

ROMA. La Lazio affonda e saluta l'Europa League e con lei l'Italia del calcio, mai senza quarti di finale nelle coppe dal 2001, anno di un'altra finale Champions assegnata allo stadio di San Siro. L'addio ai sogni di gloria è fragoroso, come la contestazione che si leva all'indirizzo del presidente Lotito pochi secondi prima dell'intervallo, quando la frittata è già andata di traverso ai sostenitori biancocelesti, che pure hanno risposto più di altre volte al richiamo della propria squadra del cuore.

A un paio di settimane dal derby la Lazio vive un vero e proprio psicodramma: lontana dalla zona Champions, e dai 'cuginì romanisti, eliminata dall'Europa League con una sconfitta (3-0) che non ammette repliche e, soprattutto, impigliata in una dirigenza statica. Chi si aspettava una serata di gloria, o comunque la qualificazione ai quarti dopo l'1-1 di Praga, è rimasto deluso. Sono bastati infatti solo 12' ai cechi, seguiti nella Capitale da quasi duemila tifosi, per chiudere i conti e azzerare le ambizioni della quadra di Stefano Pioli, che pure era partita discretamente bene, con una conclusione di Candreva sul portiere, dopo appena 18 secondi dal via.

Lo Sparta ha trovato la formula vincente, rispolverando un'antica e mai tramontata mini-strategia fatta di brevi fraseggi, triangolazioni veloci e fulminee ripartenze sull'errore dell'avversario di turno. I gol, arrivati fra il 10' e il 12', sono due fotocopie a colori: nel primo bella triangolazione sulla destra che Zahustel chiude con un cross per Krejci, bravo ad approfittare di una leggerezza di Bisavac e a servire Dockal, che supera Marchetti con un bel diagonale di sinistro nell'angolo alla destra del portiere; nel secondo Hoedt pasticcia, centrando Julis con un rinvio.

Il giocatore dello Sparta Praga ne approfitta, serve Krejci, che controlla e, con una conclusione d'interno sinistro, cala il 2-0.  Due schiaffi in pieno volto, che stordiscono la Lazio e, di fatto, la escludono subito dal torneo continentale. La reazione arriva al 18', ma Parolo tira a lato. Clamoroso quanto accade al 25', allorchè Klose serve Candreva sulla destra, che gira dalla parte opposta per l'accorrente Mauri, la cui conclusione di sinistro viene deviata con un mezzo miracolo dal portiere Bicik. Che si ripete al 32', deviando in tuffo un tiro avvelenato di Biglia. Al 34' lo Sparta prova a calare il tris con Vacha, Marchetti si oppone, ma il 3-0 arriva ugualmente al 44', grazie a Julis che gira in porta un cross dalla sinistra di Frydek.

Nella ripresa la Lazio parte a testa bassa, prova un paio di conclusioni, ma non passa con Mauri, che spara sul portiere. Al 14' Keita impegna ancora Bicik e, alla mezz'ora, gli uomini di Pioli hanno due sussulti: prima il solito Biglia spara alto e, a seguire, Matri viene sgambettato in area (l'arbitro sorvola, ma il rigore ci poteva stare). L'ultima parola spetta ancora a Biglia, la cui punizione finisce a pochi centimetri dall'incrocio. Finisce in modo inglorioso per la Lazio e per Lotito, sommerso da un oceano di fischi. Il finale di stagione dei biancocelesti rischia di diventare puro happening. Il derby contro la Roma può rappresentare una piccola ancora di salvezza, per quello che può servire.

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