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Mali, attacco jihadista nell'albergo degli stranieri: le vittime sono 27, liberati 170 ostaggi

Persone in fuga dall'albergo in cui è avvenuto l'attentato

BAMAKO. Dopo la Francia, il terrore globale ha colpito oggi nel Mali, mentre ancora si cercano i responsabili delle stragi di Parigi. A Bamako l'attacco contro l'hotel più blindato, il Radisson Blu, è stato sferrato dai jihadisti di Mourabitoun, un gruppo che era di al Qaida e avrebbe successivamente sposato la folle causa dell'Isis.

Centosettanta ostaggi detenuti per ore, il gruppo di assalitori in preda a fanatismo delirante ha lasciato uscire soltanto quelli che dimostravano "di saper recitare il Corano". Alla fine, intervento delle forze speciali di diversi Paesi con militari sul posto, ostaggi liberati e 27 morti. Fra questi, almeno due terroristi, anche se secondo altre fonti ne sarebbero stati uccisi di più.

Al Radisson Blu, hotel degli uomini d'affari nel quartiere ACI 2000, preferito dai responsabili politici in missione ed esponenti di organismi internazionali, sono le 7 del mattino quando un'auto - stando a un impiegato dell'hotel al seguito di un veicolo con targa diplomatica - si ferma e fa scendere alcuni terroristi, 2 o 3 uomini secondo le testimonianze poi raggiunti da un altro gruppo, in tutto sembra 12 persone.

Il gruppo, armato fino ai denti, entra in hotel urlando 'Allahu Akhbar' e blocca le uscite, tenendo in ostaggio fra le 150 e le 170 persone. Alle 10.30 scatta il blitz delle forze dell'ordine maliane, che però non sortisce effetti immediati. Per arrivare ad un annuncio di chiusura della situazione critica bisognerà aspettare 9 ore, dopo che alle forze maliane si saranno unite quelle francesi, arrivate dalla vicina Ouagadogou, supportate da rinforzi internazionali, in particolare americani e del Minusma, la forza Onu presente nel Paese.

I quindici militari italiani che fanno parte di questa forza non sono rimasti coinvolti. La Francia guida un intervento militare nel Mali dal gennaio 2013 e ha inviato anche un gruppo di una quarantina di teste di cuoio del GIGN da Parigi. In un'atmosfera di terrore, mentre si annunciava la liberazione dell'hotel, gli inviati sul posto raccontavano di operatori della Protezione civile che portavano via cadaveri avvolti in sacchi color arancione adagiati sulle barelle.

Fra i morti due terroristi, secondo la maggior parte delle fonti, ma in serata l'operazione di 'bonifica' dell'intero edificio del Radisson era ancora in corso. Le forze di sicurezza stanno ancora cercando eventuali assalitori rimasti nascosti nelle stanze. Secondo una rivendicazione postata su Twitter, l'azione è firmata dai jihadisti di al Mourabitoun, gruppo legato ad al Qaida ma confluito - secondo recenti sviluppi - nell'Isis.

In serata il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha citato Mokhtar Belmokhtar - già mente della strage all'impianto di gas dell'Is Amenas in Algeria - uno dei fondatori del gruppo, come possibile stratega dell'attacco. Lo scorso 7 agosto, un sequestro di clienti di un hotel nel centro del Paese, a Sevaré, si era concluso con la morte di 13 persone. Il 7 marzo un attentato sanguinoso a Bamako contro un bar ristorante frequentato da stranieri aveva lasciato sul terreno cinque morti, fra i quali un francese e un belga.

Fra gli stranieri ostaggi nell'hotel nessun italiano. Quattordici le nazionalità rappresentate, fra le quali Algeria, Germania, Belgio, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Spagna, Stati Uniti, Francia, India, Marocco, Russia, Senegal e Turchia. Air France ha annunciato che i 12 membri di equipaggio presenti nell'hotel erano al sicuro su un piano non interessato all'assalto dei jihadisti. Quindici cittadini francesi sono stati liberati e in serata Le Drian ha ufficializzato che fra le vittime non ci sono francesi.

Così come non ci sono americani tra i morti o i feriti, ha fatto sapere il Dipartimento di Stato. Il presidente francese Francois Hollande ha invitato i francesi che si trovano in "paesi a rischio" in tutto il mondo a "prendere precauzioni": "Non bisogna smettere di vivere - ha detto - ma in questo momento diamo priorità alla sicurezza".

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