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Il debito impegnerà le generazioni future per 30 anni, ma è escluso il commissariamento

PALERMO. Per superare l’emergenza finanziaria ormai strutturale l’unica soluzione è un piano di rientro affidato alla supervisione dello Stato: è l’auspicio che il presidente della Corte dei Conti, Maurizio Graffeo, ha rinnovato ai deputati riuniti all’Ars in commissione Finanze.

Graffeo ha illustrato, come aveva fatto poche settimane fa nel corso del giudizio di parifica, i principali motivi di allarme: l’indebitamento della Regione sfiora gli otto miliardi, le entrate diminuiscono e lo Stato assicura a sua volta minori trasferifimenti. Senza considerare che gli Ato rifiuti hanno accumulato quasi altri due miliardi di deficit.

Fatte queste premesse Graffeo ha ricordato che “da dieci anni la Corte dei Conti suggerisce alla Regione un piano di rientro dal deficit strutturale. Nel 2013 si parlò di un piano ma poi non c'è stato un riscontro”. E allora ecco il nuovo appello a deputati e governo: “Per dare solidità al piano non è sufficiente affidare il compito alla Regione. È necessaria una legge statale come quella varata per Roma Capitale o per la sanità”.

"DEBITO IMPEGNERA' LE GENERAZIONI FUTURE PER 30 ANNI". «La Sicilia ha accumulato un obbligo restitutorio che impegnerà le future generazioni nei prossimi trent' anni». Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti in sezione riunite Maurizio Graffeo, nel corso dell' audizione in commissione Bilancio, all'Ars.  «L'indebitamento della Regione siciliana sfiora gli 8 miliardi di euro - ha proseguito - negli ultimi dieci anni quando la situazione era ancora gestibile, avevamo raccomandato un Piano di rientro dal deficit serio e credibile con lo Stato, ma non è stato fatto». Le principali criticità segnalate dalla Corte dei conti sono state rilevate nel giudizio di parifica per la Regione siciliana per l'esercizio 2014 dei primi di luglio. «C' è una forte preoccupazione contabile anche sulla situazione degli enti locali - ha aggiunto Graffeo - sui debiti degli Ato rifiuti, che ammontano a un miliardo e 800 mln».

ARDIZZONE: APPROVEREMO RENDICONTO. «Approveremo il rendiconto del 2014 da qui a qualche giorno». Lo ha detto il presidente dell' Ars Giovanni Ardizzone, intervenendo nel corso dell' audizione in commissione Bilancio all'Ars. È all'esame della commissione il rendiconto consuntivo dell' esercizio finanziario 2014, che il Parlamento regionale si appresta a modificare in base alle osservazioni rilevate e contenute nel giudizio di parifica della Corte dei conti.

 

BACCEI.  "Non so se faremo un vero e proprio piano di rientro o degli interventi che rientreranno nella finanziaria nazionale". Lo ha detto l' assessore regionale all' Economia Alessandro Baccei durante l'audizione in commissione Bilancio dell' Ars.
"Stiamo ancora valutando come operare al momento - ha aggiunto - siamo consapevoli che sara' molto difficile colmare il fabbisogno finanziario dell' isola per il prossimo anno senza i giusti interventi nella legge di stabilita' nazionale".  "E' importante - ha continuato -  che trasversalmente i parlamentari regionali e nazionali rivendichino le ragioni della Sicilia non sono sulla stampa a Palermo, ma andando a Roma".

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