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Ncd: “Staccare la spina alla giunta”
E l’Udc dà l’ultimatum a Crocetta

PALERMO. «La ricreazione è finita. Ci sono delle riforme importanti da fare a cominciare da quella delle Province. Se salterà, noi non ci saremo più». È il leader dell’Udc, Gianpiero D’Alia, a lanciare l’ultimatum al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Un appello che arriva nel giorno in cui il Nuovo Centrodestra chiede alla maggioranza di staccare la spina al governo tracciando un percorso più lungo: elezioni in primavera e progetto politico aperto a moderati e riformisti. Idea che lascia intravedere, in una seconda fase, l’apertura al Pd, che col segretario Raciti rilancia: «Possiamo aprire una prospettiva di dialogo per rappresentare la Sicilia a Roma».

Sono gli effetti della crisi di governo che ha messo in discussione alleanze e assetti in maggioranza e opposizione. A incidere sul futuro del governo ieri è arrivata la certezza che per chiudere i conti il prossimo anno sarà necessaria una manovra di grande sacrificio per la Sicilia. Sarà politicamente conveniente andare al voto dopo quella operazione? È uno dei ragionamenti portati avanti dalla maggioranza, col Pd che rivendica lo sblocco dei 300 milioni utili a pagare gli stipendi e col sottosegretario Faraone che lancia la nuova sfida: «Ora è fondamentale mantenere i tavoli con lo Stato per lavorare da subito sulla finanziaria 2016, per la quale Stato e Regione dovranno ancor di più lavorare fianco a fianco». Riflessione che Crocetta legge con fiducia dopo l’incontro, giovedì sera a Roma, con il vicesegretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini, e il segretario regionale Fausto Raciti: «Il clima è più sereno - dice Crocetta - le riforme vanno fatte subito e la Sicilia non ha bisogno dell’ennesima interruzione della legislatura, significherebbe dire che nessuno in Sicilia può governare».

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