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Raciti: «La crisi di Crocetta non è colpa del partito: ha fallito il suo modello antimafia»

PALERMO. «È evidente che intorno a Crocetta si è creato un problema di isolamento e abbandono. Ma non è una crisi fra Crocetta e il Pd, nè un fatto interno al partito. È fallito un modello di governo, quello basato sul cerchio magico e su un’idea di antimafia che assegna credibilità e permette di far carriera in base solo al numero di denunce»: il segretario Fausto Raciti mette sul tavolo tutti gli errori politici del presidente della Regione. È un modo per spiegare che non sarà per volontà del Partito democratico che si arriverà a elezioni anticipate ma «che finora abbiamo perso due anni e mezzo e ora tutti gli scenari sono aperti».

La direzione del Pd le ha assegnato il compito di trovare una soluzione alla crisi. Come si muoverà?

«Questa crisi non l’ha creata il Pd ma si è aperta nel cuore del governo. Abbiamo posto al presidente della Regione il problema, chiedendogli di illustrarci una prospettiva credibile. Se non è lui ad affrontare questo problema, serve che lo facciamo noi. In questo senso ho ricevuto un mandato per discutere con gli alleati, con il partito nazionale e con lo stesso presidente Crocetta del futuro di questa regione».

Crocetta sostiene che il suo partito non lo ha aiutato. Lei invece ha sottolineato che non è stato il Pd a volere questa crisi.Come stanno le cose?

«Ribadisco che non si tratta di un problema fra il Pd e il presidente. Noi abbiamo solo detto la verità, percepita con chiarezza da tutto il Pd e dall'opinione pubblica. Avvertiamo il suo stato di isolamento rispetto alla società e l'abbandono di parti fondamentali di questa esperienza. E se a questo problema Crocetta non riesce a dare una risposta credibile, occorre lavorare ad una nuova prospettiva».

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