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Nuova minaccia dell’Isis pubblicata sul web: “Ecco i cento soldati americani da uccidere”

NEW YORK. Nuova minaccia dell'Isis contro l'America. In un post pubblicato sul web si lancia un appello "a tutti i fratelli residenti negli Usa", militanti o aspiranti jihadisti, perche' uccidano 100 militari americani che hanno partecipato alla lotta contro lo stato islamico. Cento persone indicate una per una con nome e cognome, pubblicandone anche le foto e i presunti indirizzi.

Insomma, una vera e propria 'black list' rivelata dal Pentagono e dall'Fbi, che hanno confermato la notizia riportata in origine dal New York Times. E le indagini dovranno innanzitutto appurare se la 'lista nera' pubblicata dalla cosiddetta 'Hacking Division' dell'Isis sia il frutto di informazioni 'rubate' ai server del Dipartimento della Difesa oppure di un lavoro meticoloso di raccolta dati sul web, soprattutto sui social media.

Gli autori del post naturalmente accreditano la prima versione: "Con questo enorme numero di dati che abbiamo ottenuto da diversi server e database abbiamo deciso di indicare 100 indirizzi, cosi' che i nostri fratelli in America possano agire". E ancora: "Ora e' tutto facile, voi dovete compiere solo il passo finale, che aspettate?". Parole agghiaccianti, che gettano nel terrore almeno cento famiglie americane. E che dimostrano quanto potente sia l'arma della propaganda utilizzata dagli uomini del califfo al Baghdadi. Da un primo esame della 'lista nera' dell'Isis, l'elenco e' stato realizzato con nomi di militari che compaiono in tutti gli articoli che parlano e hanno parlato dei raid aerei degli Usa in Iraq e in Siria. Altri nomi sembrano essere stati raccolti dai report del Dipartimento della Difesa sulla campagna contro l'Isis. Ma la lista include anche personale militare o altre persone che con i raid contro i jiahdisti non c'entrano nulla.

Nell'elenco compaiono anche i nomi e le foto di donne i cui visi sono pero' stati offuscati. Le indagini si stanno quindi concentrando soprattutto sugli indirizzi pubblicati, per verificare se effettivamente corrispondano alle reali residenze dei militari individuati come obiettivo.

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