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Kobane, curdi strappano la bandiera Isis. Ucciso americano a Riad

KOBANE. L'assassino dell'americano, ucciso martedì a Riad, non è "legato a organizzazioni terroristiche". Lo ha precisato il portavoce del ministero dell'Interno dell'Arabia Saudita, confermando che il presunto assassino, Abdelaziz Alrachid Fahd, era "un saudita nato negli Stati Uniti" che "era stato licenziato" da una società per la quale lavoravano l'americano ucciso e un altro ferito nello stesso attacco.

La bandiera nera dell'Isis che miliziani jihadisti avevano issato alcuni giorni fa sulla collina di Tel Shahir, alle porte di Kobane, nel nord della Siria, è stata rimossa. Lo testimoniano foto circolate su Twitter, mentre fonti locali confermano che i curdi del Ypg sono riusciti a respingere le forze Isis di circa 4 km verso est. Esecuzioni sommarie dell'Isis. L'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) sottolinea tuttavia che i combattimenti continuano in alcune aree della citta'.

Casa Bianca, strategia anti-Isis sta funzionando. La strategia adottata contro l'Isis "e' solo all'inizio, ma sta funzionando": lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, commentando le preoccupazioni per l'avanzata dei jihadisti nonostante i raid aerei degli Usa e dei loro alleati.

Un cittadino statunitense e' stato ucciso martedì a Riad, in Arabia Saudita. Lo riferiscono i media arabi. Uomini armati hanno sparato contro l'auto su cui si trovava l'uomo, in un agguato che si e' verificato in una stazione di servizio nei pressi dello stadio re Fahd, nella zona orientale di Riad. Un altro statunitense è rimasto ferito. Il killer "è stato arrestato", rende noto il responsabile per la stampa della polizia. L'uomo e' stato ferito. L'americano ucciso e il suo collega rimasto ferito erano entrambi dipendenti di Vinnel Arabia, un fornitore del Pentagono: lo riferiscono alcuni responsabili del Dipartimento di Stato. E' un cittadino saudita di 24 anni, nato negli Usa, l'uomo che ha sparato. Lo riferiscono i media locali che citano il ministro dell'Interno saudita, il generale maggiore Mansour Turki. Il killer, arrestato dopo un conflitto a fuoco con la polizia, lavorava nella stessa azienda delle due vittime, l'industria di Difesa americana 'Vinnell Arabia', con sede a Riad. Pare fosse appena stato licenziato per motivi di droga.

Quarantasei persone sono state vittima di esecuzioni perpetrate nelle ultime 48 ore dai jihadisti dello Stato islamico (Isis) a Mosul, in Iraq. Lo riferiscono fonti della seconda città irachena conquistata dall'Isis. Citate dal quotidiano panarabo al Arabi al Jadid, edito a Beirut con fondi del Qatar, le fonti affermano che 12 vittime erano siriani accusati di "spionaggio" in favore della Coalizione anti-Isis.

Appello Hollande a tutti i Paesi, 'aiutiamo' Kobane. Il presidente francese Francois Hollande ha lanciato un appello oggi "a tutti i Paesi coinvolti", - compresi quelli che non appartengono alla coalizione internazionale in lotta lotta contro l'Isis - affinché aiutino la città curda siriana di Kobane. Bisogna offrire a Kobane "città martire, città simbolo, ciò che si attende da noi, ovvero semplicemente i mezzi per difendersi contro il terrorismo", ha detto il capo dello Stato, a margine di una visita all'Istituto del Mondo Arabo di Parigi, in occasione dell'inaugurazione di una mostra sul Marocco contemporaneo. "La Turchia deve assolutamente aprire la sua frontiera" per permettere di aiutare i cittadini curdi che stanno difendendo la città di Kobane contro l'assalto dell'Isis. Lo ha detto oggi il presidente francese Francois Hollande. "E' in atto un martirio e la città di Kobane rischia da un momento all'altro di cadere nelle mani dei terroristi. La Turchia - ha aggiunto - deve assolutamente aprire la sua frontiera".

Ong, contrattacco curdo a Kobane con raid Coalizione. I miliziani curdi che difendono la citta' di Kobane, nel nord della Siria, hanno lanciato oggi un contrattacco contro le forze dell'Isis, riconquistando alcune posizioni grazie al sostegno aereo della Coalizione internazionale guidata dagli Usa che ha effettuato cinque raid aerei. Lo riferisce l'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus). In particolare, le forze curde hanno ripreso il controllo di due postazioni nel sud della citta' uccidendo 13 jihadisti e sono avanzate anche nel settore est.

Venerdì manifestazione a Roma, "Kobane non è sola". "Kobane non è sola". Questo lo slogan che accompagnerà venerdì prossimo la manifestazione a Roma indetta dall'Uiki (l'ufficio di informazione del Kurdistan in Italia) e alla quale prenderanno parte le associazioni curde, così come avvenuto durante la fiaccolata di mercoledì scorsa al Colosseo. Il presidio, in programma dalle 16 alle 19 a Largo Argentina, chiede il disarmo dell'Isis e di "isolare gli Stati che lo sostengono (Arabia Saudita, Qatar, Turchia)". I manifestanti chiedono l'apertura di un corridoio umanitario al confine turco per fornire assistenza e rifornimenti alle forze di difesa curde.

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