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I commercianti di Caltanissetta
insistono: "Togliete l’isola"

I negozianti nel corso dell'incontro con i vertici dell'Udc hanno chiesto la rimodulazione dei parcheggi e l'utilizzo del tratto di corso Vittorio Emanuele (dalla piazza a via Gaetani) attualmente interdetto al transito

CALTANISSETTA. Non si rassegnano i commercianti del centro storico ormai in guerra aperta contro l'amministrazione comunale per la mancata riapertura di corso Umberto chiesta ripetutamente. L'ultima proposta riguarda l'effettuazione dei lavori in corso Vittorio Emanuele in due tronconi, da via Crispi a via Gaetani, da via Gaetani in piazza Garibaldi. È una richiesta - dicono - ragionevole che limiterebbe i danni economici derivanti dalla chiusura - in una soluzione unica - del corso Vittorio Emanuele. E dovrebbe essere secondo loro il sindaco ad avanzare una simile proposta alla ditta aggiudicataria dei lavori che invece ha chiesto la chiusura totale della strada fino al prossimo 28 febbraio. I negozianti nel corso dell'incontro con i vertici dell'Udc hanno avanzato un pacchetto di richieste, che va dalla rimodulazione dei parcheggi all'utilizzo del tratto di corso Vittorio Emanuele (dalla piazza a via Gaetani) attualmente interdetto al transito. Parecchia carne al fuoco dunque anche se la richiesta di fondo - ineludibile per i commercianti - resta la sospensione dell'isola pedonale in corso Umberto l'unico modo per alleggerire il peso del traffico al nodo Badia. Adesso a far nascere preoccupazioni è piazza Garibaldi dove il traffico intenso sta provocando non pochi danni al basolato nel tratto che va dalla Cattedrale alla Camera di Commercio. Molte basole ormai sono quasi divelte e questo provoca rumori assordanti al passaggio di ogni veicolo. La situazione del traffico anche se vien continuamente monitorata da tecnici e polizia municipale (che ha istituito tre presidi fissi con la presenza di altrettante pattuglie) forse potrà essere valutata quando la città dovrà affrontare altre due scadenze importanti: l'avvio del nuovo scolastico (17 settembre) e l'apertura della fiera merceologica di San Michele (25 settembre) in viale Margherita. Potrebbero, come viene fatto rilevare da più parti, portare al collasso mezza città. Perentorio il presidente di Confesercenti Lillo Randazzo: «Bisogna riaprire corso Umberto senza perdere ulteriore tempo e bisogna individuare percorsi di lavori diversi da quelli prospettati suddividendo l'intervento in due step. In ballo c'è la sopravvivenza di decine di aziende ed il rischio che da qui a febbraio possano fallire. I lavori in corso Vittorio Emanuele non interessano solo i commercianti, ma anche residenti, studi professionali, banche e una miriade di altre attività che da questa chiusura riceveranno solo danni. La città appartiene a tutti». Proteste, però, si levano anche dalla zona Santa Lucia dove commercianti e residenti dicono chiaramente che rischiano la desertificazione. Il sindaco da parte sua continua a ribadire che l'isola pedonale - al momento - non si tocca e ritiene i primi dieci giorni di lavoro in corso Vittorio Emanuele sperimentali, pronto comunque a rivedere la decisione nel caso in cui le cose dovessero andare male. IL vero banco di prova sarà comunque la riapertura delle scuole il prossimo 17 settembre se si pensa che in centro storico insistono scuole (l'elementare di via Angeli, il Commerciale Rapisardi, il Professionale Femminile, il plesso Santa Lucia, l'elementare "Leonardo Sciascia") tutte densamente frequentate.

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