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Discariche di Serradifalco, allarme percolato

Una prima denuncia era stata presentata a febbraio scorso. Ora l’allevatore si dice «ancora più preoccupato che in passato. Con le piogge la situazione potrebbe peggiorare»

SERRADIFALCO. Nuova presenza di percolato nei terreni di contrada Martino limitrofi alle tre dismesse discariche presenti. A denunciarla, anche in questo caso, è l’imprenditore Gianni Butticè che, dopo quella del febbraio scorso, annuncia una nuova denuncia per inquinamento ambientale alla Procura della Repubblica. Secondo l’allevatore di bestiame, la cui azienda confina con i tre siti, «dalla discarica dell’Ato ambiente Cl1 continua la fuoriuscita di liquami che invadono i terreni a valle e, convogliandosi in un canale naturale, scorrendo ancora, finiscono per riversarsi nel torrente Gallo d’oro e nel fiume Platani». Butticè racconta come si è accorto della presenza di percolato nel canalone che solca uno dei suoi terreni, nonostante quasi nascosto dalle sterpaglie: «Incuriosito nel vedere un cane randagio recarsi frequentemente in quel posto, qualche giorno fa, sono andato a controllare. All’epoca non capivo il motivo; oggi, invece, temo lo facesse per dissetarsi. In un punto, dove il canale è più profondo, ho notato la presenza di percolato». Di ciò, l’allevatore si dice «ancora più preoccupato che in passato». E spiega il perché: «Oggi la presenza di liquami si registra in un periodo di caldo particolarmente torrido e privo di piogge. Non oso immaginare cosa accadrà quando le temperature torneranno miti e, peggio ancora, quando verranno le piogge». A dimostrazione di ciò, Butticè indica il percolato che si raccoglie ai bordi di un muro di sostegno eretto ai bordi della discarica di contrada Martino il cui controllo «post mortem» compete all’Ato. Secondo l’imprenditore, «il liquame raccolto nella sorta di vasca all’aperto di raccolta di percolato che il muretto, di fatto, ha creato starebbe per tracimare». «Nonostante il gran caldo del periodo favorisca l’evaporazione», sottolinea Butticè. Il quale teme che, «continuando di questo passo, in autunno o, al più, in inverno, i liquami supereranno il bordo e finiranno per infiltrarsi nei terreni circostanti». Impossibile registrare l’eventuale replica del commissario dell’Ato Enrico Vella, non essendo ieri riusciti a raggiungerlo telefonicamente. A parlare, invece, è stato il sindaco Giuseppe Maria Dacquì: «Ho immediatamente disposto un sopralluogo dei tecnici comunali sul posto, per verificare la situazione. Tempo fa, avevo emesso un’ordinanza a carico dell’Ato ambiente Cl1, oggi ancora operativa, perché eseguisse i necessari interventi utili a eliminare gli inconvenienti nel sito a esso affidato. Di cui si attende ancora l’esecuzione. Il Comune, invece, è già intervenuto nei due siti di sua competenza».

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