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Gela, Porto rifugio a rischio inquinamento

GELA. Rischia di scoppiare una bomba ecologica a ridosso del porto Rifugio. A lanciare il grido di allarme è Domenico Messinese, presidente del comitato di quartiere Macchitella, e gli esponenti della sezione locale del Movimento cinque stelle. L’indice accusatorio è puntato ancora una volta sui resti del relitto della motonave “New Rose”, i cui resti sono abbandonati a ridosso del molo di ponente del porticciolo. «Quel relitto in qualsiasi momento può riversare in mare le diverse tonnellate di carburante che ancora contiene al proprio interno – accusa Messinese - - Inoltre la mancata bonifica dell’aria ad ovest del porto rifugio che ospitava il primo deposito costiero e la prima raffineria costruita dall’Agip in città e dove adesso, sopra una probabile discarica industriale, sorgono due esclusivi club frequentati da migliaia di famiglie gelesi e molti bambini». La questione è approdata all’Assemblea regionale Siciliana grazie agli esponenti del M5s. «Abbiamo ottenuto un’audizione presso la commissione Territorio ambiente della Regione – precisa Messinese – La seduta, svoltasi il 17 luglio scorso, è stata presieduta da Giovanni Trizzino. In quell’occasione ho avuto modo di relazionare sulla proposta avanzata dal comitato di quartiere Macchitella, mentre Emilio Giudice, direttore della riserva del Biviere di Gela, ha espresso le proprie osservazione sul piano della tutela salvaguardia ambientale. Il nostro progetto ha trovato il consenso di Giovanni Arnone, dirigente generale del dipartimento regionale delle Infrastrutture, mobilità e dei trasporti, mentre Antonio Adragna, in rappresentanza delle aziende che operano all’interno del porto rifugio, ha avvallato le osservazioni presentate. L’unico interlocutore assente al tavolo regionale è stata l’amministrazione comunale. I numerosi tentativi di coinvolgere il sindaco Angelo Fasulo continuano a risultare vani davanti alla minaccia ambientale che insiste a ridosso dell’area portuale». Nel corso dell’incontro si è parlato del prolungamento del braccio di levante del porto, indispensabile a deviare le correnti marine che attualmente causano l’insabbiamento dell’accesso. «Il posizionamento delle scogliere artificiali sul lato ovest del porto – conclude Messinese - davanti al club Nautico, ha fortemente enfatizzato il normale deposito di sabbia andando a creare un’enorme duna che grazie al vento avanza rapidamente invadendo lo specchio d’acqua del porto».

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