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Caltanissetta, quattro nuovi giudici
per la Corte di appello

CALTANISSETTA. «Se alla corte d’Appello sono stati destinati quattro magistrati ausiliari se ne deduce che il rischio soppressione si sia allontanato». È la sintesi della valutazione espressa dall’Avvocatura nissena attraverso il presidente dell’ordine, Giuseppe Iacona. E che segue a ruota l’ufficializzazione di un decreto firmato nei giorni scorsi dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per la selezione, su scala nazionale, di quattrocento giudici ausiliari per le ventisei corti d’Appello italiane. Quattro di questi giudici sono destinati a Caltanissetta. «Anche la Corte Nissena è interessata - è l’analisi dell’avvocato Giuseppe Iacona - essendo prevista l’assegnazione di ben 4 ausiliari. Potremmo trovare conforto nel fatto che se si è compresa la Corte Nissena tra quelle destinatarie di magistrati ausiliari logicamente dovrebbe escludersi ogni proposito di soppressione».
È quella che lo stesso presidente dell’ordine degli avvocati ha etichettato come «una vera e propria task-force in soccorso delle Corti». Ma non sembra essere tutto oro quello che luccica. «Non poche sono le perplessità - è andato avanti Iacona - perchè, al di là dei proclami, sembra essere di fronte ad una riedizione di altre esperienze del passato, quali le sezioni stralcio o i giudici onorari aggregati, non tutte positive». E non è mancato un appunto critico. «Piuttosto che procedersi alla riforma della magistratura onoraria - è il velato affondo - si ricorre ancora una volta a soggetti in età di pensione, sia detto con tutto il rispetto, sperando che possano essere d’aiuto nella fase di transizione della Corte verso il processo telematico». E la sua valutazione è entrata un po’ più nello specifico. «È stato poi calcolato - ha aggiunto - che per eliminare i circa 440 mila processi pendenti, gli ausiliari selezionati dovrebbero in teoria emettere 100 provvedimenti ciascuno all'anno, cioè un provvedimento ogni 4 giorni, il tutto per un compenso di circa 200 euro». Indice puntato, poi, su quella che sembra emergere come una sorta di controsenso. «E mentre da un lato il ministro vuole anticipare l'età pensionabile dei magistrati — ha spiegato Iacona - dall'altro lato recluta magistrati, professori o avvocati già in pensione».
Pare, tuttavia, verosimile «che v’è da ritenere che saranno numerosi gli avvocati che presenteranno domanda per dare il loro contributo ma soprattutto per avere un’occasione di lavoro», è la sua previsione. Ma si addensa pure qualche perplessità. «Quanto alla qualità ed all'effettiva riuscita dell'operazione di smaltimento restano seri dubbi», è la paventata prospettiva.
Altra questione sul tappeto, la riforma della giustizia. «Pare poi che a settembre - ha spiegato in tal senso - sarà pronto anche il disegno di legge sulla riforma (l’ennesima) della giustizia, proprio a cominciare con quella civile, dove è previsto l'esordio del cosiddetto ufficio del processo, già sperimentato in alcune sedi, cioè uno staff che collaborerà con il giudice per le ricerche dei precedenti, per la preparazione delle udienze e altro, al fine di aumentarne la produttività». Ma la sua non è una visione esattamente rosea del futuro. «Personalmente - ha concluso l’avvocato Giuseppe Iacona - ritengo che a tutt'oggi, al di là di annunci ad effetto, nessuno sappia qual'è il progetto di riforma e se davvero poi in concreto l'Avvocatura che pure partecipa ai tavoli in corso vedrà attuate le sue proposte».

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