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Emergenza randagismo a San Cataldo, due coniugi costruiscono sei box riscaldati in un rifugio

SAN CATALDO. I volontari della Lida e le guardie ecozoofile dell'Oipa, coordinate dal presidente Fabio Calì, sono impegnati nel fronteggiare l'emergenza randagi, che in estate aumentano in maniera esponenziale nelle vie e nelle campagne limitrofe sancataldesi. Nei due rifugi dell'associazione sono ricoverati circa un centinaio di cani, molti dei quali bisognosi di cure ed attenzioni particolari. Nei giorni scorsi un aiuto insperato è arrivato ad alleviare le sofferenze dei volontari. Due coniugi di origine svizzera, Michael e Mascha, che da tempo vivono in città, si sono offerti di costruire all'interno di uno dei rifugi, sei box in legno riscaldati, per la degenza dei cagnolini feriti. Senza perdere tempo si sono muniti di attrezzi e materiali ed hanno costruito i sei box che oltre ad avere all'interno delle pompe di calore, sono belli anche da vedere perché realizzati in legno. Inoltre hanno costruito la tettoia, una porta in ferro ed una recinzione per tenere al sicuro gli animali. Il tutto è stato realizzato a loro spese spendendo circa cinquemila euro. Grande la soddisfazione del presidente Fabio Calì, il quale non sperava in un aiuto concreto da parte di privati.
«Ringrazio i nostri benefattori di vero cuore - dice Calì - non sono persone benestanti, ma, hanno a cuore il destino dei cuccioli che giornalmente soccorriamo. La struttura che hanno realizzato, ha un comfort alberghiero ed è ideale per il ricovero in quarantena dei nostri amici a quattro zampe. Inoltre hanno portato dei sacchi di mangime, per i nostri cuccioli fondamentali per il loro sostentamento. Michael e Mascha sono esempi da seguire, in un territorio dove l'altruismo sembra una chimera. Visto che i due coniugi hanno aiutato in maniera concreta la nostra associazione, rinomineremo il rifugio "Dolly", come la cagnolina prematuramente scomparsa dei due nostri benefattori. Tutti possono seguire il loro esempio, basta acquistare un sacco di mangime e se non si hanno soldi basterebbe arruolarsi come volontari dell'associazione per un mese - conclude il presidente della Lida - non ci vuole molto per far del bene soltanto buona volontà e voglia di fare».

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