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Caltanissetta: rubate grondaie in rame al cimitero Angeli

CALTANISSETTA. È diventato il cimitero Angeli l'epicentro delle scorrerie ladresche. L'oro rosso, come viene comunemente il rame, continua a far gola a ladri e ricettatori che hanno preso prepotentemente di mira un camposanto bersaglio di una escalation senza freni. E a pagare le conseguenze sono non solo le cappelle gentilizie private dove ormai resistono pochi vasetti di rame ma, soprattutto, i cantieri che per conto delle società di mutuo soccorso che stanno realizzando migliaia di loculi nella parte bassa cimitero. La scorsa settimana due colpi di pluviali in rame. Stessa sorte è toccato ad un altro cantiere impegnato nel restauro di una delle più grandi e vecchie cappelle gentilizie ubicata lungo il viale principale. I ladri, in questo caso, hanno portato grondaie in rame del valore di oltre cinquecento euro. I ripetuti colpi indurranno probabilmente le società committenti a sostituire i fiammanti pluviali con altri in plastica, sicuramente meno costosi e meno belli. I furti in singole cappelle e loculi di altre sezioni (comunali o di mutuo soccorso) ormai non si contano e i proprietari ormai rassegnati all'andazzo generale rinunciano persino a presentare limitandosi a segnalare i fatti alla direzione del camposanto. La struttura - ormai grandissima - paga pesantemente il prezzo della mancata installazione di impianti di videosorveglianza che potrebbero, stante alla frequenza dei furti, rappresentare l'unico deterrente contro l'attività dei malintenzionati. D'altronde, come è stato dimostrato in precedenti circostanze, per i ladri scavalcare i cancelli laterali di via Castello di Pietrarossa scarsamente frequentata e illuminata è un gioco da ragazzi. L'accaparramento dell'ormai prezioso metallo ha scatenato la microcriminalità nissena. Piazzare nel sottobosco dei ricettatori il rame non è impresa difficile per gli addetti ai lavori e spesso il materiale prende le vie dell'est europeo dove la richiesta è sempre elevata. Al cimitero "Angeli" la vigilanza notturna - cosiddetta dinamica - è affidata ai passaggi frequenti degli equipaggi di polizia e carabinieri, ma questo non ha certamente scoraggiato i ladri (tantissimi) che stanno martellando non la città dei morti, ma impianti - in funzione o dismessi - di Enel, Telecom, miniere e in qualche caso, come è accaduto giorni fa a Butera, le ruberie finiscono in tragedie. Agli Angeli, però, i ladri hanno agito prima che il fenomeno esplodesse nella sua totalità e a farne le spese era stata la costruenda Casa dello Studente in via San Domenico dove erano stati segati e asportati i pluviali esterni sfregiando un monumento fra i più belli della città. Adesso i riflettori sono puntati sul cimitero e su quel che resta da rubare al suo interno.

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