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Maestranza, a Caltanissetta il Capitano abbraccia i malati

Visibilmente emozionato il capitano della Real Maestranza Michele Simone ha sottolineato come sia importante per i più giovani imparare mestieri artigianali visto che non tutti possono diventare dei professionisti

CALTANISSETTA. Hanno portato un sorriso ai malati e a tutti quelli che non hanno potuto assistere alle rappresentazioni della Settimana Santa. Il capitano della Real Maestranza Michele Simone insieme ad una nutrita delegazione ieri mattina, per quella che ormai è una tradizione consolidata e molto apprezzata dagli addetti alla sanità, si è recato all’ospedale Sant’Elia dove è stato ricevuto in primis dal direttore di presidio Raffaele Elia, i dirigenti Lucilla Grimaldi e Lino di Mattia e Patrizia Cigna responsabile degli uffici amministrativi.
La delegazione formata, oltre che dal capitano accompagnato dalla moglie Lina Rosignolo, dal gran cerimoniere Gianni Taibi, il maestro cerimoniere Salvatore Tumminelli, il presidente della Real Maestranza Gaetano Villanucci, lo scudiero Giuseppe Truscelli, insieme alla figlia Federica, l’alfiere Vincenzo Mangione, il portabandiera Antonio Fiore, l’alabardiere Luigi Russello, e gli ex capitani Salvatore Di Giugno, Pasquale Tramontana, Salvatore Ciotta e Gioacchino Ricotta, hanno fatto una prima tappa nella sala convegni del Sant’Elia dove è stato fatto dono ai dirigenti di un libro contenente la storia della Real Maestranza e dei riti pasquali, una pergamena e una croce in legno. «La vostra è una tradizione eccezionale – ha detto il direttore Raffaele Elia, nel corso dell’incontro – ho visto qualcosa di simile in Spagna ma l’atmosfera che ho trovato qui a Caltanissetta è veramente irripetibile. Siamo felici di potervi ospitare ogni Venerdì Santo perché il benessere ai malati può essere donato anche con un semplice sorriso». Tradizioni che vanno mantenute e tramandate ai figli quelle della Settimana Santa, così come sottolineato da Lucilla Grimaldi. «Dobbiamo fare in modo – ha detto la dirigente Grimaldi – che i nostri giovani restino quì e non vadano altrove. E voi che siete ormai più anziani – ha detto rivolta agli ex capitani – dovete tramandare questi riti per fare in modo che non si perdano». Visibilmente emozionato il capitano della Real Maestranza Michele Simone ha sottolineato come sia importante per i più giovani imparare mestieri artigianali visto che non tutti possono diventare dei professionisti. La delegazione si è poi recata in visita a Casa Rosetta e all’Unione Italiana Ciechi.

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