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Serradifalco, i revisori strigliano il Comune: «Troppe spese inutili»

Severo parere dei revisori dei conti anche sulle indennità di carica di consiglieri e assessori: non bisogna concederle retroattivamente. L’assessore Valent aveva denunciato possibili danni erariali

SERRADIFALCO. Il Comune ha un buco intorno ai due milioni di euro, ma la giunta affida incarichi a pagamento quando potrebbe averli gratuitamente; non è poi il caso di pagare le indennità di carica ad assessori e consiglieri che vi avevano rinunciato. È quanto, in estrema sintesi, emerge in due pareri espressi dai revisori dei conti del Comune. È in quello sulla delibera di giunta del 26 febbraio scorso, con la quale s'incaricava un legale di assistere il Comune in un contenzioso con un professionista, in particolare, che emerge la presunta situazione disastrosa delle finanze comunali. "Il bilancio di previsione 2013, all'attenzione di questi revisori per il parere di propria competenza, presenta una perdita di oltre 1.800.000 euro", scrive l'organo di controllo. Motivo per cui, afferma che "non possono essere impegnate somme non obbligatorie, tanto in più in violazione di una convenzione". L'esplicito riferimento dei revisori è a una nota dell'assessore Francesco Valent. Nella quale l'esponente del Pd non soltanto paventa la supposta illegittimità dei lavori di quella giunta, ma solleva anche l'ipotesi di un presunto danno erariale. Appunto perché in quella seduta, alla quale non ha partecipato poiché non sarebbe stato convocato, era stato deciso di affidare un incarico a un legale di fiducia. Che, secondo l'organo di controllo, costerebbe alle casse comunali intorno a 10 mila euro. Nonostante Terre di collina sia convenzionato con un avvocato per fornire assistenza nei contenzioni e consulenza legale ai Comuni aderenti all'Unione dei comuni, fra i quali Serradifalco. E quindi gratuitamente. Tanto che i revisori, nel loro parere, inviato anche alla sezione di controllo della Corte dei conti, rivolgono invito alla giunta "a revocare senza indugio la delibera del 26 febbraio" e a "inibire il sindaco dal conferire mandato" all'avvocato individuato, "incaricando invece il legale dell'Unione Terre di collina". Non senza avvertire che, in caso contrario, potrebbero investire della vicenda la Procura della Corte dei conti. Parere contrario i revisori dei conti esprimono anche sulle "richieste di erogazione d'indennità retroattive da parte di assessori e consiglieri che in passato hanno rivestito cariche presso il Comune". Per una serie di motivi. Perché "non possono essere erogate indennità di funzione mai deliberate in consiglio comunale, né previsti nei rispettivi bilanci". Perché "manca qualsiasi presupposto giuridico e contabile che permetta un loro riconoscimento quale debiti fuori bilancio". Perché "la mancanza di stanziamenti nei bilanci di previsione è un elemento ostativo all'assunzione, comunque postuma, dell'impegno contabile e alla successiva erogazione degli emolumenti". Anche in questo caso, l'organo di controllo si è riservato, "in caso contrario, di comunicare senza indugio gli atti alla Procura della Corte dei conti".

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