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Caltanissetta, quel lavoro solidale che non arriva Graduatoria pronta da oltre un anno

Restano nelle casse del Comune circa novantamila euro e si blocca la graduatoria che prevede l’impiego temporaneo di circa un centinaio di disoccupati

CALTANISSETTA. Al Comune un funzionario si dimette anticipatamente in attesa della pensione ed un altro va in ferie e tutto si ferma. Restano nelle casse del Comune circa novantamila euro e si blocca la graduatoria che prevede l’impiego temporaneo di circa un centinaio di disoccupati o soggetti in grave stato di difficoltà finanziaria. Come di recente era stato annunciato dall’assessore alle Politiche Sociali del comune Giuseppe Firrone la graduatoria dei singoli e dei titolari di nuclei familiari che hanno chiesto di partecipare alla fase sperimentale del «lavoro solidale» è praticamente ultimata, ma le chiamate al lavoro sono in ritardo rispetto ai tempi che erano stati preventivati. Per prendere parte al lavoro solidale sono state presentate poco meno di cinquecento istanze che in buona parte, se non tutte sono state esaminate dai funzionari dell’Ufficio Solidarietà Sociale per una verifica dei requisiti dichiarati, molti dei quali non sono risultati corrispondenti alla direttiva emanata dall’assessore, tanto che gli uffici hanno provveduto ad escludere dalla graduatoria e quindi dal conseguente beneficio economico lavorativo, più della metà dei richiedenti, anzi, rispetto alle originarie richieste ne sono rimaste in vita poco meno di un centinaio. Al momento della chiamata al lavoro che doveva avvenire alla fine del mese di febbraio arrivano le dimissioni di un funzionario e successivamente la richiesta di ferie di un altro dirigente e tutto si ferma. Per dare vita all’iniziativa del progetto di lavoro sperimentale l’assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Firrone qualche mese addietro aveva scovato tra le pieghe del bilancio la somma di novantamila euro che sono destinati a pagare le mensilità delle prestazioni lavorative da parte dei cittadini in stato di bisogno che hanno chiesto di accedere al lavoro solidale in sostituzione dei contributi che abitualmente il comune concede ai bisognosi iscritti negli elenchi del comune. Le somme stanziate, che erano in precedenza destinate all’affidamento, mediante gare di appalto, del servizio di segretariato sociale, serviranno per l’acquisto all’Inps di nove mila vaucher. Un modo diverso di affrontare il problema del disagio economico. L’amministrazione, ha deliberato, il nuovo strumento per venire incontro alle esigenze di quei cittadini in stato di bisogno che adesso anziché ricevere un sussidio dovranno svolgere dei piccoli lavori con delle minime tutele previdenziali. Lavori che riguarderanno essenzialmente, la manutenzione del verde pubblico, degli edifici di competenza comunale, la guardiania delle ville ed attività all’interno degli uffici comunali. Il valore nominale dei vaucher è di 7,50 euro netti per cui a fine mese la cifra sarà di poco superiore ai cinquecento euro.

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