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Serradifalco, la quota Imu nella zona industriale «scoraggia le aziende»

SERRADIFALCO. A causa delle tasse comunali, le imprese già insediate nella zona industriale di Grottadacqua potrebbero traslocare altrove, mentre le nuove non trovare conveniente stabilirvisi, e il Pd presenta al presidente del consiglio comunale Carmelo Magro Malosso un'interrogazione rivolta al sindaco Giuseppe Maria Dacquì. Il tutto nascerebbe, come spiega il segretario del Partito democratico e capogruppo consiliare di "Generazione democratica" Graziano Cipollina, «da una segnalazione in merito a una controversia sull'Imu per i terreni edificabili della contrada, lungo la statale 640». Un gruppo d'imprenditori avrebbe lamentato che il sindaco Giuseppe Maria Dacquì, «diversi mesi addietro, dopo avere interpellato l'Agenzia del territorio per la stima del valore dei terreni, sul quale imputare l'Imu, avrebbe scelto di applicare la quotazione che l'ufficio aveva destinato ad aree non soggette all'esproprio». Secondo Cipollina, però, «gli imprenditori rilevano invece che l'area in cui insistono le loro imprese è "Irsap", per cui è soggetta all'esproprio da parte dell'istituto che può affidarle, se inutilizzate, alle imprese interessate a insediarsi». La differenza, in "soldoni", secondo un calcolo approssimativo, sarebbe di migliaia di euro l'anno. «A causa di ciò - commenta il segretario del Pd - le imprese potrebbero trovare conveniente spostarsi in un'altra zona industriale, dove non soltanto il costo è minore, ma possono usufruire anche di maggiori servizi. Come, ad esempio, la banda larga internet. E quindi pagare l'imposta ad altri comuni. Oggi, invece, queste imprese insediate a Grottadacqua, che di Serradifalco non sono, le pagano al nostro comune». Senza dire che, tempo addietro, sempre secondo il segretario democratico, «altri soggetti che allora rappresentavano l'amministrazione comunale avrebbero avallato la tesi degli imprenditori, sostenendo che si trattava di un errore di valutazione e che la vicenda si sarebbe risolta di concerto». Cipollina, nel lamentare che di tutta questa faccenda il suo gruppo consiliare sarebbe stato completamente all'oscuro, chiede perciò al sindaco di fornire la sua versione dei fatti, portandone «pubblicamente e compiutamente a conoscenza» il consiglio comunale. È convinzione, infatti, del segretario democratico, che «determinate controversie debbano essere affrontate collegialmente, escludendo prese di posizione personali». Da qui l'invito rivolto anche a rendere note "le soluzioni individuate per risolvere degnamente" la faccenda. Non senza avere ricordato che la zona industriale di contrada Grottadacqua rappresenterebbe «un'area strategica per lo sviluppo imprenditoriale e per l'occupazione nel nostro comune».

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