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Anno giudiziario a Caltanissetta, Cardinale: "La mafia preferisce infiltrarsi nell'economia"

Ha parlato anche di carenza di magistrati e minacce nei confronti di investigatori e inquirenti, il presidente della Corte d'appello nissena

CALTANISSETTA. Ha parlato di carenza di magistrati ma anche di minacce nei confronti di investigatori e inquirenti, il presidente della Corte d'appello nissena, Salvatore Cardinale, stamani all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto comprendente anche Gela ed Enna.

"In merito all'andamento della criminalità - dice Cardinale - c'è stata una riduzione degli omicidi volontari - da 39 del 2012 a 28 del 2013 - mentre anche nel distretto nisseno si è materializzato il triste fenomeno del femminicidio con un episodio consumato nel circondario di Nicosia. Dei cinque omicidi registrati nel circondario di Gela, solo uno è ascrivibile alla criminalità mafiosa. Il ridotto numero di morti violente nella criminalità organizzata rappresenta una conferma che le organizzazioni malavitose del distretto continuano a condividere un piano di azione che esclude il ricorso alle stragi e ai delitti di sangue, preferendo l'infiltrazione sistematica e silenziosa nel tessuto economico: i procedimenti penali per reati riconducibili ad associazioni mafiose sono aumentati del 133% (33% nel 2012) e ciò significa che le famiglie mafiose continuano a vessare il mondo industriale, l'artigianato, l'agricoltura e il commercio".
"Ma tale strategia criminale - ha aggiunto - non esclude l'attuazione - tramite intimidazioni, messaggi sapientemente veicolati, tentativi di divisione del fronte antimafia - di un programma di forte pressione sui magistrati e sugli investigatori che si occupano del crimine organizzato e di mirati tentativi di legittimazione fatti di calunnie e minacce, di quelle istituzioni territoriali e di quelle organizzazioni di categoria che si battono - con coraggio e a viso aperto - per recuperare il senso di legalità e ricreare nella società civile e nel mondo imprenditoriale un clima di rispetto delle regole. Il persistente attivismo delle mafie locali si giova tuttora della tiepida reazione delle vittime, per rassegnazione o scarsa fiducia nello Stato, che accettano di subire le grassazioni". "Anche la Chiesa - ha concluso - ha avviato un'opera rigeneratrice contro il fenomeno mafioso, una scelta fatta anche dai pastori della Chiesa valdese che a Riesi da tre anni si sono trasformati in missionari della legalità verso i giovani".

"Anche quest'anno ancora una volta è stata delusa l'antica aspirazione a conseguire la totale copertura dei posti della pianta organica del magistrati giudicanti e requirenti, anzi di fronte alla necessità di poter disporre di tutte le unità un buon numero di magistrati è stato trasferito ad altre sedi", ha aggiunto Cardinale. "Nei tribunali ordinari - ha aggiunto - il numero dei giudici togati è di 43 unità a fronte di un organico di 56; mentre la Procura generale ha lamentato la scopertura di un posto di sostituto tra i 4 previsti; inoltre, dall'11 aprile è priva del procuratore. Nella Procura mancano 5 sostituti a fronte di una copertura di 16 unità più il capo e due aggiunti. Alla Dda i sostituti sono ridotti a 4 su 7 previsti. Alla penuria dei magistrati si affianca la continua erosione del personale amministrativo falcidiato per una miope politica di gestione
basata unicamente sui tagli delle unità, dai pensionamenti". "Ribadiamo, invece - ha concluso Cardinale - l'utilità della soppressione annunciata degli uffici dei giudici di pace, dato che il costo finanziario richiesto per queste strutture non è giustificato dal basso numero degli affari trattati. Resta invece il disappunto dopo decenni di apprezzato servizio per l'abolizione del Tribunale di Nicosia, l'auspicio è che l'accorpamento con il Tribunale di Enna serva a potenziare l'ufficio. Va apprezzato, infine, l'aggregazione al circondario del Tribunale di Gela del territorio di Niscemi che prima era gestito da Caltagirone".

Tra i reati in calo nel Distretto nisseno ci sono quelli relativi alla detenzione e spaccio di droga - 338 nel 2013 e 447 nel 2012 - diminuiti anche i reati di pedofilia (da 36 a 22) mentre sono aumentati i casi di stalking (da 129 a 162 nel 2013); in aumento anche i reati contro il patrimonio (10.133 nel 2012 e 8.775 nel 2013), i furti in abitazione (da 1.482 a 1.583), le rapine (da 240 a 212). In calo invece le estorsioni (da 169 a 195), mentre i reati di usura sono passati da 23 del 2012 a 36 del 2013. "Tra le cause dell'aumento dei reati contro il patrimonio -
sottolinea Cardinale - un ruolo determinante va attribuito alla grave stagnazione economica della parte meno fortunata di popolazione costretta a violare la legge e creando così una tipologia atipica di reati di necessità". In aumento anche i reati informatici (da 433 a 629) e di intercettazione telefoniche (da 124 a 136), mentre sono diminuite i casi di abusivismo edilizio (da 385 a 317).

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