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Caro acqua, l’indignazione dei comitati: il guaio è che nessuno difende i cittadini

Caltaqua si difende: «Ci limitiamo ad applicare tariffe decise dell'autorità per l'energia e il gas, ma siamo sempre disponibili al dialogo con le forze sociali e con le amministrazioni»

CALTANISSETTA. I comitati di quartiere alla carica - di nuovo - per le tariffe idriche. "Esagerate" dice Carlo Campione alla guida di un coordinamento che aggiunge: «Il guaio è che nessuno difende i cittadini». La crociata dei quartieri contro il caro-acqua non si ferma e adesso ad essere tirato nuovamente in ballo è il commissario straordinario della Provincia Raffaele Sirico che guida da mesi - sempre in qualità di commissario - anche l'Ato idrico dopo le dimissioni di Ferdinando Maurelli: «A Sirico - spiega Campione - stiamo chiedendo di intervenire presso l'autorità nazionale per l'energia e il gas che ha competenza in materia di tariffe. Oltre al tredici per cento in più caricato sulla bolletta del quarto trimestre dietro l'angolo, a quanto sembra, ci sarebbe un altro rincaro forse entro gennaio». Il caro tariffe è stato il cavallo di battaglia dei comitati di quartieri nell'ultimo scorcio dell'anno, quando è apparso chiaro che la bolletta di fine 2013 conteneva ritocchi verso l'alto apparsi ai più ingiustificati. Caltaqua, però, si difende: «Ci limitiamo ad applicare tariffe decise dell'autorità per l'energia e il gas, ma siamo sempre disponibili al dialogo con le forze sociali e con le amministrazioni che ignorano i nostri solleciti a fornire gli elenchi delle famiglie che versano in condizione di disagio». Un braccio di ferro estenuante fra Caltaqua da una parte e i quartieri dall'altra (rappresentativi comunque delle più disparate fasce di popolazione) destinato ad essere alimentato dopo la festività di fine anno quando Caltaqua riprenderà la massiccia campagna di tagli dei contatori sospesa a Natale. La società spagnola, tornata a navigare in acque economiche più tranquille rispetto a due anni fa, ha lamentato in diverse circostanze l'elevato tasso di morosità che si registra prevalentemente nel capoluogo e a Gela, ma anche a San Cataldo, Niscemi, Mussomeli. Agli utenti che non pagano e a quelli che lo fanno con abbondante ritardo, si stanno aggiungendo nell'ultimo periodo i ladri d'acqua, un fenomeno riapparso in sperdute contrade della provincia dove sono in molti ad attaccarsi con metodi fraudolenti direttamente alle condotte idriche. Per Caltaqua un salasso economiche non indifferente. «Al di là di questi aspetti - ha concluso Campione - dobbiamo rilevare il silenzio degli amministratori comunali. Tutti ormai pensano alle elezioni di primavera».

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