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Difficoltà sui debiti fuori bilancio Serradifalco vicina al predissesto

Il sindaco Dacquì intanto destina ad attività sociali la sua indennità per l’intero anno 2013

SERRADIFALCO. «Le criticità finanziarie in cui si dibatte il comune» non consentirebbero di pagare i debiti fuori bilancio, per poco meno di 400 mila euro, riconosciuti due mesi fa dal consiglio comunale e il ragioniere capo propone la loro rateizzazione, facendoli rientrare «nella procedura di riequilibrio finanziario pluriennale». Quella, cioè, più comunemente conosciuta come «dichiarazione dello stato di pre dissesto». Il convincimento di Elio Cirrito è che «questa misura possa garantire un superamento nel breve e medio periodo delle difficoltà in cui l'ente attualmente si dibatte». Per non dire che «sono in corso d'istruttoria pratiche di riconoscimento di ulteriori debiti fuori bilancio per ulteriori 319.481,14 euro». Per il funzionario quindi «è evidente che tali criticità non possono essere risolte con i normali rimedi finanziari previsti dalla normativa (riduzione di spese, incremento delle entrate tributarie), che possono bastare per squilibri non così rilevanti».
Nell'attesa che il consiglio comunale decida se far sua la proposta di Cirrito, il sindaco Giuseppe Maria Dacquì l'ha incaricato di «predisporre una proposta di emendamento da proporre al consiglio comunale al fine di destinare a interventi sociali l'indennità per l'intero anno 2013» spettante al primo cittadino. Il tutto è inserito nel corpo della delibera con la quale la giunta comunale ha approvato lo schema del bilancio di previsione 2013. Una manovra da poco meno di 22.500 euro da sottoporre poi all'esame del consiglio comunale. Secondo Cirrito «gli elementi di criticità derivano da un complesso di cause, alcune endogene all'ente e altre, invece, che provengono dall'esterno». In quanto alle prime, «il più rilevante elemento di criticità è dato dalla massa di debiti fuori bilancio che sono maturati da un decennio a questa parte; la maggior parte si riferiscono a procedure espropriative conclusesi con sentenze che determinano il "quantum debeatur" spettante alle ditte espropriate. Inoltre, svariati debiti sono maturati nell'ambito delle spese di funzionamento, in particolare per le utenze, con situazioni debitorie che risalgono anche al 2008».

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