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Accusato di abusi sessuali su una bimba di Santa Caterina, pensionato alla sbarra

SANTA CATERINA. È sull’onda di un’inchiesta antipedofilia che è chiamato alla sbarra. Alla veneranda età di ottantuno anni già compiuti sarà processato con l’accusa di avere approfittato di una piccola. Il sospetto orco ha il volto e l’identità di un ultraottantenne di Santa Caterina, assistito dall’avvocato Rosario Di Proietto, chiamato adesso al cospetto del tribunale (presieduto da Antonio Napoli) per rispondere dell’ipotesi di violenza sessuale su una minore.
È alla fine dell’estate dello scorso anno che risale la vicenda choc. Quella che la notte tra il 19 e il 20 settembre 2012 ha fatto pure scattare l’arresto per il sospetto pedofilo, chiesto allora dal sostituto procuratore Sofia Scapellato ed eseguito dai carabinieri. Poi, sia per l’età che per le condizioni di salute, su richiesta della difesa è stato affidato a una comunità terapeutica in regime di detenzione preventiva.
Secondo il teorema della procura l’anziano avrebbe attirato in casa sua una bimba del paese, abbandonandosi poi a qualche ”effusione” di troppo. Eccessive attenzioni. Questo è quanto l’accusa gli ha contestato nel chiedere ed ottenere il rinvio a giudizio a conclusione di un’indagine ultimata in tempi record. Per scongiurare il possibile ripetersi dell’accaduto. Sì perché la vicenda è venuta a galla quasi casualmente. Quando la piccola, con l’ingenuità e la spontaneità della sua età, ha raccontato una strana storia ai suoi genitori. Immediatamente padre e madre si sono rivolti ai carabinieri e il nome dell’anziano è finito al centro di un dossier. Di quelli assai sgradevoli per tipologia di reato.
Da qui l’emissione, quasi immediata, del provvedimento restrittivo cautelare a carico del sospettato. Quasi a blindare la sicurezza della bimba. Lei che poi, nel corso delle indagini, è stata sottoposta ad un interrogatorio assistito - durante l’incidente probatorio - alla presenza di una psicologa infantile che ha filtrato le domande dei magistrati. Alla fine la procura ha insistito sulla linea originaria sollecitando, con esito positivo, il rinvio a giudizio dell’anziano. Lui che dal canto proprio fin dal primo momento ha respinto le infamanti accuse. «Nella mia vita non ho mai approfittato di bimbi, non l’ho neanche pensato per un istante», ha replicato. Ma ora è in aula che dovrà difendersi. Mentre i genitori della bimba (assistiti dall’avvocato Michele Ambra) dovrebbero costituirsi parte civile. (*vif*)

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