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Tagli agli ospedali del Nisseno, niente straordinari: un fine anno triste per i contrattisti

CALTANISSETTA. Centinaia di contrattisti della sanità nissena rischiano di vedere sfumato il pagamento di due anni di retribuzioni accessorie. Un piccolo esercito, composto da infermieri, operatori, tecnici, che oramai pensano di non vedersi corrisposte intere parti di stipendio, relative ad esempio a centinaia di ore di straordinario maturate. Tutta colpa della mancanza di fondi. L'Assessorato regionale alla Sanità al momento non riesce a trovare 6 milioni di euro per saldare i debiti verso i lavoratori dell'intera Isola. L'allarme viene lanciato dal sindacato degli infermieri Nursind all'indomani del vertice tenutosi venerdì a Palermo. Una riunione fiume durata più di due ore; a confrontarsi da un lato le organizzazioni sindacali, dall'altro il direttore generale dell'Assessorato Salvatore Sammartano. Esito in chiaro-scuro quello emerso dalla trattativa palermitana secondo quanto reso noto dal segretario provinciale del Nursind Osvaldo Barba. «Sarebbe bello poter dire che tutto va per il verso giusto - è quanto sostiene Barba, delegato sulla trattativa per il Nursind regionale - ma dobbiamo stare con i piedi per terra. All'appello mancano 6 milioni di euro per gli insoluti dei contrattisti e non sembra esserci soluzione nell'immediato. I fondi contrattuali sono stati già decurtati del 5% sulla base di normativa specifica il che aggiunge incertezza sulla stabilità delle singole Aziende sanitarie provinciali». La vertenza dei contrattisti è la punta di un iceberg. I problemi negli ospedali sono molteplici ed urgono perciò soluzioni efficaci ad evitare disservizi e declassamenti della qualità. Peccato però che venerdì non si è parlato delle emergenze tutte nissene. «I temi delicati come la rete ospedaliera e il 118 - annota - sono stati rinviati alla prossima riunione per dedicargli maggiore attenzione vista la delicatezza degli argomenti. Se l'elisoccorso nisseno sembra non destare apparenti preoccupazioni di destinazioni dei fondi preoccupa decisamente il futuro degli ospedali satelliti dell'Asp di Caltanissetta. Abbiamo presentato un dossier in Assessorato su emergenze con priorità assoluta come ad esempio il futuro dei punti nascita specie nell'ottica delle nuove linee guide che prevedono l'utilizzo dei servizi Sten e Stam. La riduzione del numero dei tagli cesarei, cosi come richiesto dal Ministero alla Salute non può essere attuata senza un servizio ostetrico di guardia attiva. Occorre che le Unità operative abbiano in pianta organica un numero non inferiore a sette ginecologi e almeno quattro anestesisti per le unità di Sala Operatoria. Le tre ortopedie del Nisseno sono oramai quasi al collasso con continui spostamenti di medici dal Sant'Elia. Enigmatico sembra il futuro poi di Niscemi e Mazzarino dove, dopo continui incontri tra le rispettive amministrazioni e l'Asp nessuno ha l'idea di quello che accadrà. In settimana intanto chiederemo un incontro con il commissario straordinario dell'Asp per valutare l'ipotesi di azioni congiunte che provino a dare nell'immediato risultati concreti e tangibili».

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