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Mussomeli, i francescani chiedono aiuto «Siamo rimasti senza nulla»

MUSSOMELI. Sul lettino di un frate i ladri che hanno rubato al convento San Francesco prima di andar via hanno gettato una banconota da dieci euro. Come a dire «con questi soldi comprati il pane!». Emerge anche questo aspetto dall'incredibile raid dell'altro giorno compiuto mentre i francescani erano impegnati a celebrare messa. Gli ignoti, rubando i soldi dalla cella del padre guardiano, hanno praticamente azzerato la disponibilità economica dell'istituto religioso ubicato nella centralissima via Palermo. Tremila euro il bottino, l'equivalente delle offerte del mese di novembre e di quelle - in corso - per la festività dell'Immacolata. Ed oggi padre Antonio Caruso, che non ha esitato in puro spirito francescano ad etichettare «fratello il ladro che è venuto a farci visita», si appella al cuore dei fedeli e della comunità per far fronte alle immediate scadenze del convento (riscaldamento e altro) compreso il sostentamento di chi vi risiede. Lo ha fatto anche ieri sottolineando aspetti inediti del colpo: «Meno male che nella stanzetta visitata dai ladri non c'era nessuno. Abitualmente padre Luigi Sapia, mentre noi celebriamo messa sale ai piano superiori, così per controllare. Stavolta non lo ha fatto ed è stato un bene». I ladri oltre ai soldi e qualche oggetto in oro, cercavano però una cassaforte che non esiste. Hanno rovistato nella cappella del terzo piano dove hanno spostato un quadro pensando che la parete nascondesse il forziere. «Siamo rimasti senza nulla - ha dichiarato padre Antonio - quei soldi servivano unicamente a sostenere il convento». Sull'episodio sono in corso le indagini dei carabinieri.

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