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Niscemi, l'ospedale rischia di chiudere e il sindaco lo occupa

NISCEMI.  Da ieri sera, al termine di una seduta congiunta, sindaco, assessori e consiglio comunale di Niscemi hanno occupato l'ospedale Cuor Cecilia Basarocco, trasferendovi le proprie sedi istituzionali, per difenderlo dai programmi di riordino delle strutture sanitarie che ne vorrebbero la chiusura. Gli organi di governo cittadino chiedono all'Asp di Caltanissetta e alla Regione il rispetto del protocollo sottoscritto ad aprile che prevede la creazione di una struttura complessa di primo intervento (Mcau) con 36 posti letto per garantire un pronto soccorso attrezzato, con terapia intensiva e lungodegenza. L'accordo prevedeva anche una postazione del 118 con ambulanze dotate di rianimazione e personale medico e infermieristico per i trasferimenti d'urgenza. Niscemi ha una popolazione di 28 mila abitanti, ma il suo ospedale, che disponeva di 60 posti letto, oggi non ha più unità operative complesse, con medici e infermieri trasferiti in altri presidi della provincia. «Il pronto soccorso - dice il sindaco Francesco La Rosa, che ha portato il suo ufficio in ospedale - riesce a funzionare a fatica e solo grazie alla disponibilità e al sacrificio dei pochi medici rimasti, che spesso raddoppiano il loro turno per non lasciare scoperto il servizio».

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