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Scat senza soldi e con i bus fermi, scontro a Caltanissetta fra Comune e cooperativa

I pullman domani saranno parcheggiati in piazza Garibaldi, la società non ha le somme per ottenere le coperture assicurative

CALTANISSETTA. «Lunedì la Scat porterà i bus in piazza. Sarebbe più giusto portarli alla Regione. Si sta tentando in tutti i modi di far diventare il sindaco un parafulmine».
Michele Campisi, sulla vertenza Scat, difende a spada tratta l'operato del Comune ed è pronto ad ascoltare le richieste di sindacato (Salvatore Pasqualetto, Carlo Messina e Angelo Mattone tutti della Uil) e delegazione della cooperativa convocati per domattina a Palazzo del Carmine. «Speriamo - ha detto il sindaco - siano richieste sensate. Da parte mia e di questa amministrazione c'è tutta l'intenzione di aiutare la Scat e lo faremo con il servizio di bus navetta. Il servizio lo voglio fare e lo voglio fare con la cooperativa nissena. Da parte nostra nessuna preclusione ma il sindaco in questa vicenda non c'entra nulla». La Scat, come è ormai noto, lunedì fermerà il servizio perchè impossibilitata a provvedere al pagamento delle polizze assicurative. Occorrono trentamila euro somma che l'azienda non ha. La Scat ha tirato in ballo il Comune che non rispetterebbe i corrispettivi contrattuali. Ma su questo punto il sindaco ha voluto fare chiarezza. «La parte spettante al Comune l'abbiamo regolarmente pagata - ha spiegato Campisi - ma adesso nell'ottica dei tagli decisi dalla Regione anche la Scat deve adeguarsi. Abbiamo scritto alla cooperativa che continua invece a presentare fatture che non tengono conto del taglio del venti per cento. Ed ancora sull'anticipazione comunale del contributo regionale non possiamo far nulla perchè ce lo vieta la Corte dei Conti. Abbiamo ripetutamente chiesto alla società di presentare in piano industriale per concordare e rivedere i servizi. Non ci è mai arrivato. Se la Regione non da soldi e lo Stato non da certezze - ha aggiunto il sindaco - non può essere solo e soltanto il Comune a salvare la situazione. Questa è purtroppo la storia. Non so cosa potrà succedere nel vertice che ho convocato per domani, certo è che gli stessi problemi a mio modo di vedere si ripresenteranno fra tre mesi. Noi siamo pronti a pagare il contributo del terzo trimestre di nostra pertinenza se già la ragioneria non lo ha fatto ma lo faremo a presentazione di fattura che tenga conto del taglio del venti per cento». Per domattina i ventotto lavoratori della Scat hanno programmato un sit-in di protesta a Piazza Garibaldi dove - polizze assicurative permettendo - porteranno anche i bus. «Ci siamo chiesti - ha rilevato la presidente della Scat Roberta Leonardi - chi subirebbe queste riduzione del venti per cento. Si sono chiesti i cittadini quale zona o quale percorso verrebbero sacrificati? E quale dovrebeb essere il criterio per decidere chi sono i cittadini di serie A che continuerebbero ad usufruire del servizio e i cittadini di serie B che ne verrebbero privati?. A queste domande - ha aggiunto Leonardi - non può dare una risposta la Scat che, quotidianamente, tutela gli utenti e ne garantisce l'esigenza di mobilità. A queste domande dovrà rispondere solo l'amministrazione comunale - ha concluso che deve fare le sue scelte senza scaricare le proprie responsabilità».

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