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Stop ai bus a Caltanissetta

CALTANISSETTA. I mezzi della Scat lunedì si fermeranno per l'ennesima volta e non per l'impossibilità di acquistare il carburante come era accaduto a Ferragosto. Stavolta mancano i soldi per pagare le polizze assicurative per i bus utilizzati nel servizio di trasporto pubblico locale (Tpl). I mezzi resteranno nell'autorimessa di contrada Calderaro e contestualmente i dipendenti effettueranno una manifestazione di protesta in piazza Garibaldi per richiamare l'attenzione del Comune sui gravissimi problemi attraversati dall'azienda nissena. Perchè, ancora una volta, a finire sul banco degli accusati è l'amministrazione comunale che continua, secondo la Scat, a non pagare i corrispettivi contrattuali. All'appello mancano 30mila euro ovvero la somma occorrente per la copertura assicurativa dei mezzi in circolazione. Soldi, ovviamente, che l'azienda non ha. E siccome le polizze sono tutte scadute o sul punto di scadere la Scat ha ufficialmente annunciato il blocco del servizio a partire da lunedì proprio alla vigilia della commemorazione dei defunti, il periodo in cui i bus scaricano migliaia di visitatori al cimitero. Anche questo servizio, utilissimo per gli utenti, torna in alto mare.
«Sentiamo il dovere di chiedere scusa ai cittadini - ha scritto la presidente della Scat Roberta Leonardi - per i disagi che inevitabilmente discenderanno dalla sospensione del servizi e li ringraziamo per il sostegno che in questi anni ci hanno sempre dato soprattutto nei momenti più difficili». Sembra quasi un addio. Insorge il mondo sindacale e più di tutti la Uil.
«O il sindaco accelera l'iter per l'apertura del tavolo di confronto con il sindacato e i lavoratori oppure si assume la responsabilità del fallimento di questa azienda» ha dichiarato il segretario provinciale Salvatore Pasqualetto.
A sua volta il segretario della Uil-Trasporti Carlo Messina ha chiesto l'intervento della commissario straordinario regionale dello stesso sindacato Angelo Mattone paventando i rischi derivanti da un prolungato stop dei mezzi pubblici.
«Ventotto lavoratori della cooperativa - ha rilevato Messina stanno rischiando il posto di lavoro». Il Comune, da parte sua, in una nota inviata alla Scat lunedì scorso aveva attestato che non deve alcuna somma «creando - come ha scritto Roberta Leonardo - una situazione molto confusa e complessa che si aggiunge alla questione relativa al taglio del venti per cento della Regione per la quale oggi il Comune ci sta chiedendo di comprimere servizi previsti nel programma di esercizio». Un taglio che comporterebbe l'eliminazione del Tpl per la città e la conseguente perdita di posti di lavori. Oggi la Scat, in crisi di liquidità, non può pagare le polizze assicurativa «nonostante - ha osservato la presidente della cooperativa - i tanti e notevoli importi a credito nei confronti del Comune».

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