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Caltanissetta, nomina primario al Sant’Elia Medico escluso: ero qualificato

CALTANISSETTA. È stato un medico escluso da quel concorso, adesso parte civile, a ripercorre le tappe dell'intricata vicenda. Legata alla nomina, ora contestata, di Silvio Morini a primario di chirurgia del «Sant'Elia». E con lui sono stati chiamati in giudizio gli ex vertici della stessa azienda ospedaliera, ovvero l'ex direttore sanitario, Giuseppe Amico e amministrativo, Franco Maniscalco e l'allora manager Alberto Paladino (difesi dagli avvocati Raimondo Maira, Francesco Crescimanno, Giuseppe Ferrara, Cinzia Di Vita e Vincenzo Mellia). Sono chiamati a rispondere, a vario titolo, di abuso in atti d'ufficio, falso in atto pubblico e diffamazione.


Quest'ultima ipotesi di reato, in particolare, è stata contestata al solo Paladino ai danni del chirurgo Arcangelo Lacagnina (assistito dall'avvocato Emanuele Limuti), parte civile insieme agli altri esclusi, ossia Carmelo Venti, Cesare Cannemi e Michele Ricotta (assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Adriana Salerno e Davide Schillaci) e, con loro, l'Azienda Sant'Elia (assistita dall'avvocato Carmelo Peluso).


Ieri è stato sentito proprio Lacagnina che, peraltro, s'è diffusamente soffermato sulle particolari tipologie d'intervento svolte, passando per una sorta di screening di operazioni chirurgiche di qualità già eseguite al Sant'Elia. Un aspetto, questo, legato alla presunta diffamazione nei suoi confronti da parte dell'ex manager che lo avrebbe reputato non all'altezza di dirigere una struttura complessa. Lo stesso dirigente ospedaliero, infatti, avrebbe poi affidato l'incarico a Morini. Lo stesso Lacagnina s'è poi soffermato sulle varie fasi concorsuali, mettendone in luce le contraddizioni che sarebbero a suo giudizio emerse. Vi.F.

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