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Pestato per amore «vietato», due sotto processo

CALTANISSETTA. Picchiato a sangue per fargli comprendere, con le maniere forti, che quel fidanzamento «non s’aveva da fare». E così, per convincerlo a lasciarla in pace, sarebbe scattato un vero e proprio agguato. Durante il quale il fidanzato «sgradito» ha subito una violenta, violentissima ripassata. Rimediando parecchie ferite e fratture. A ridurlo in quello stato sarebbero stati il fratello e il cugino della sua ragazza. Il pestaggio, brutale, sarebbe scattato al secondo appuntamento tra la coppia. E adesso i due presunti aggressori sono stati chiamati in giudizio. Sotto accusa Orazio Ariostuto e Massimo Grasta (difesi dagli avvocati Salvatore Daniele ed Ambrogio Culora). Il primo è il fratello geloso che avrebbe avuto l’idea di malmenare il malaccetto cognato, l’altro è il cugino che sarebbe stato al suo fianco durante quella spedizione punitiva. Scattata il 23 gennaio di due anni fa a spese di Vincenzo A. (assistito dall’avvocato Dino Milazzo), ora nella veste di parte civile. I due imputati sono stati chiamati al cospetto del giudice Antonio Napoli per rispondere di lesioni aggravate e violenza privata. Quelle che si sarebbero consumate quella sera di gennaio, in campagna, nel momento in cui il giovane aveva appena accompagnato la ragazza a casa. Ma da li a poco quella serata, che era stata fino a quel momento piacevole, s’è poi trasformata in un incubo. Già perché ha avuto appena il tempo di salutare la sua fidanzata e di risalire in auto. Percorse poche decine di metri è stato bloccato da due giovani. Gli hanno soltanto chiesto quale fosse il nome e non appena l’altro ha risposto è partito un pestaggio selvaggio. Lo hanno tirato fuori dall’auto ed è stato l’assalto. Con il malcapitato colpito da una raffica di calci e pugni. In ogni parte del corpo. Senza neanche avere il tempo di proteggersi. Lo avrebbero pure preso a sprangate. Fino a quando non lo hanno abbandonato sul selciato, pesto e malconcio. Il giovane è poi finito in ospedale, e lì lo ha raggiunto la sua fidanzata. E che uno dei due aggressori fosse il fratello di lei lo si sarebbe presto intuito. Almeno secondo la tesi accusatoria. E dalle descrizioni che il ferito ha poi girato alla fidanzata, questa è riuscita a risalire al complice, indicandolo nel cugino. Il resto lo avrebbero fatto le indagini dei carabinieri. E che l’aggressione è scattata al secondo appuntamento tra i due ragazzi lo ha anche ribadito il padre della parte lesa. Da allora la ragazza non è più tornata in casa dei genitori ed a tutt’oggi vive con il suo lui.  

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