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Mazzarino, i forestali alzano la voce «Ci vogliono fare morire di fame»

MAZZARINO. Per 800 persone è lavoro. Per il territorio è garanzia di sicurezza. Per i boschi una tutela indispensabile. Eppure ogni anno ai forestali arrivano sempre meno fondi e sempre meno sono le giornate lavorative da fare. Quest'anno per esempio sia i forestali antincendio che quelli dell'azienda, tutti assunti a tempo determinato, sono stati licenziati prima del tempo con circa 50 giornate lavorative in meno per settore. Un reddito di quasi 5mila euro in meno a lavoratore compresa la disoccupazione. Una vicenda che ha messo sul piede di guerra i forestali mazzarinesi tornati a dichiarare lo stato di agitazione tanto che giovedì sera si sono riuniti in assemblea per manifestare il loro dissenso ad una politica regionale che tende ad assegnare sempre meno fondi al settore.


Presenti all'incontro il sindacato autonomo "Codires" (confederazione dipartimentale enti regionali siciliani, settore agro forestale) con il presidente Francesco Crocitti e il segretario Enrico Scozzarella. Ha partecipato pure il sindaco Vincenzo D'Asaro che ha parlato della grave rifluenza economica non solo sui lavoratori forestali stessi ma anche sulle loro famiglie per la forte riduzione delle giornate lavorative. «Non è possibile - afferma Giuseppe Capobianco, torrettista - potere continuare così. Di anno in anno sempre meno fondi dalla Regione e sempre meno giornate lavorative per noi forestali. Chiediamo - aggiunge - ai sindacati, alla regione, al presidente Crocetta di farci fare tutte le giornate lavorative che sono 151 e non 150 come quelle di quest'anno. Che si rispetti - conclude - l'accordo fatto con la regione nel 2009 dove si prevedono per tutti, in prima applicazione, 151 giornate lavorative».


E a rincarare la dose Giuseppe Bonifacio della squadra antincendio che aggiunge: «Il nostro reddito è quello della forestale e ogni anno che passa diventa sempre meno mentre aumentano sempre le tasse da pagare. E poi - aggiunge - sui pagamenti ci sono sempre ritardi. Ancora aspettiamo i soldi di agosto e settembre. Ci vogliono fare morire di fame». Sulla vicenda si sono soffermati sia il presidente Crocitti che il segretario Scozzarella del "Codires" i quali si sono impegnati di «continuare la loro lotta sindacale per far diventare legge l'accordo del 2009 perché vengano salvaguardati gli interessi dei lavoratori forestali. Un settore - ha detto Crocitti che serve non solo al territorio ma all'intera comunità per le rifluenze economiche che esso ha».

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