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Caltanissetta, gara di solidarietà in favore dei poveri e per i più giovani

CALTANISSETTA. Una mensa per i bisognosi nisseni sotto forma di regalo al vescovo per il decennale della sua ordinazione episcopale.


A donarla, ufficialmente è il vicariato nisseno della diocesi, ma ad attivarla materialmente è San Pio X che ha inteso così festeggiare il mezzo secolo di vita della parrocchia e i dieci anni di presenza del vescovo Mario Russotto. La mensa («per soli italiani» ha specificato padre Alessandro Giambra promotore dell'iniziativa con le volontarie vincenziane) già da qualche giorno offre un pasto e una cena al giorno per settanta poveri del capoluogo nei locali del centro «Madre Speranza» di via Mussomeli alla «Saccara». E ieri il vescovo in segno di ringraziamento ha fatto pervenire una enorme guantiera di bocconcini per gli indigenti.


Al centro di via Mussomeli adesso fanno riferimento i venti bisognosi che prima potevano usufruire della mensa in via Calafato chiusa da qualche mese.


Dell'attivazione della mensa per gli italiani (per gli extracomunitari resta attiva quella della parrocchia San Pio X) ha parlato diffusamente il vescovo nell'omelia pronunciata nella solenne concelebrazione eucaristica in Cattedrale per i dieci anni del episcopato.
Un anniversario speciale che ha mobilitati gli altri tre vicariati della diocesi con doni, materiali e in denaro, per gli ultimi e per i giovani. Quello di Mussomeli ha regalato un elettrocardiografo che il vescovo consegnerà all'ospedale "Longo"; quello di Calascibetta ha istituito borse di studio per i comuni del vicariato (Calascibetta, Resuttano, Santa Caterina e Marianopoli); quello di San Cataldo, infine, un contributo di solidarietà a sostegno del centro diocesano di ascolto per immigrati «Marianna Amico Roxas» di Delia.


Doni largamente apprezzati dal vescovo assieme alla straordinaria mobilitazione della diocesi per salvare una ragazzina nissena affetta da una rarissima patologia. «In città - ha spiegato padre Alessandro Giambra - la povertà ormai dilaga e quotidianamente, grazie alle volontarie vincenziane e all'associazione San Filippo Apostolo, riusciamo a confezionare più di cento pasti al giorno. Una emergenza senza fine che ormai coinvolge persone senza più un lavoro e senza più un punto di riferimento. Noi rappresentiamo ormai l'unico approdo per gente impossibilitato a sbarcare il lunario. La mensa si regge anche grazie alla solidarietà dei commercianti nisseni».

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