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Caltanissetta, il Redentore come non si è mai visto

CALTANISSETTA. Il Redentore come non l'abbiamo mai visto in quattro scatti di un architetto nisseno. L'azione di rilancio del monumento più conosciuto della città passa anche attraverso la riproposizione di cartoline qualcosa che in città non si faceva forse da mezzo secolo. Le uniche immagini ancora in circolazione di monte San Giuliano sono quelle - bellissime - di cento anni fa o quelle degli anni Sessanta dell'Ostello. Adesso arriva la nuova serie altrettanto bella e suggestiva. Quattro scatti che mostrano un sito religioso di straordinaria bellezza. Una, in particolare, è destinata a suscitare qualche meraviglia. La statua bronzea ripresa dall'alto e sullo sfondo uno scorcio abbondante della città nuova. Non meno bella quella che mostra l'area del Redentore, illuminata e infiorata, sempre vista dall'alto lo scorso 6 agosto giorno della festa dedicata al Cristo benedicente. Sono già state stampate trentaduemila cartoline per una iniziativa che verrà presentata a Palazzo Moncada (23 o 24 settembre). «Saranno ovviamente regalate a chi interverrà» ha spiegato Carlo Campione alla testa del coordinamento dei comitati di quartieri che ha intrapreso una durissima battaglia per riportare il luogo alla bellezza originaria. «L'idea - ha spiegato Campione - nasce dai rilievi che sono mossi da un gruppo di turisti tedeschi che si erano recati lassù al colle per ammirare il Redentore. Sono rimasti stupiti dal fatto che nessuno in zona vendeva souvenir o cartoline e così abbiamo pensato di colmare la lacuna. Credo che il risultato sia eccellente. I nisseni quando vedranno queste foto dovrebbero andare orgogliosi di questo monumento unico in Sicilia». Le foto le ha scattate l'architetto Giuseppe Cassetti estensore del progetto («Salviamo il Redentore») presentato in Curia nel mese di luglio. A stampare le cartoline la Globaltech di William Di Noto. In fondo compaiono i loghi dei comitati di quartieri (appunto il Redentore), la Diocesi, la Pro Loco e la QR Cultura. In alto compare un codice a barre bidimensionale. Basterà con uno smartphone scaricare l'applicazione e spunterà la storia completa del monumento (opera di Ernesto Basile) inaugurato il 29 settembre del 1900 e realizzato con il contributo dei fedeli di tutta la Sicilia. I siciliani rendevano così l'omaggio al giubileo di Papa Leone XIII. Nel tempo però - e questa è storia recente - tutta l'area è diventata bersaglio di atti teppistici che hanno deturpato l'ambiente e persino la statua dove sono comparse scritte blasfeme adesso fatte cancellare dai comitati di quartieri. Resta molto da fare per restituire il sito alla sacralità perduta. I primi passi sono stati incoraggianti con il ripristino della Messa domenicale.

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