Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Banco alimentare di Caltanissetta, rischio chiusura: è in scadenza il progetto europeo

La comunità ha fin qui fornito aiuti alimentari e contributi e sta arrivando alla scadenza anche il contratto d'affitto della sede

CALTANISSETTA. Corre seriamente il rischio di chiudere i battenti il Banco Alimentare, strumento ormai insostituibile nella lotta alla ormai dilagante povertà. La struttura radicata sul territorio grazie ad una rete di volontari e in stretto collegamento con le parrocchie alle quali fornisce cibi da distribuire agli indigenti, ha il fiato corto: sta arrivando alla scadenza un progetto ventennale con la comunità europea che ha fin qui fornito aiuti alimentari e contributi e sta arrivando alla scadenza il contratto d'affitto per l'uso di un capannone alla Zona Industriale dove ha sede il Banco Alimentare. Spese d'affitto che il Banco non è più nelle condizioni di sostenere. Dal 1 gennaio la struttura potrebbe chiudere i battenti con ripercussioni facilmente immaginabili per centinaia di famiglie della diocesi sostenute materialmente dalle parrocchie con distribuzione di generi di prima necessità (pasta, riso, latte, olio) una volta al mese. La catena di solidarietà rischia drammaticamente di spezzarsi. «I prodotti base sono ormai in via di eaurimento - ha spiegato il responsabile del Banco Raimondo Messina - e purtroppo gli aiuti che arrivano dia privati sono in netta diminuzione. A tutto questo bisogna aggiungere che la Regione ha tagliato i fondi per le associazioni onlus. Insomma in grossissime difficoltà e se non interverranno fatti nuovi nei prossimi mesi saremo costretti a sospendere l'attività». Il Banco Alimentare, un tempo in via Amico Valenti, opera in città da oltre dodici grazie alle raccolte straordinarie due volte l'anno nei supermercati e si avvale dell'apporto di una rete fittissima di volontari. Una situazione che non sta passando inosservata. «Per la città - ha dichiarato Salvatore Pistis, presidente del comitato di zona Gibil Habib - sarebbe una sconfitta ma a patire i maggiori disagi saranno sicuramente i tanti poveri della città che sbarcano a malapena il lunario grazie al sostegno del Banco. Il problema è anche politico. È stato già chiesto al sindaco l'utilizzo di qualche locale dismesso che consenta alla struttura di azzerare i costi per l'affitto. Ma della vicenda interesseremo nei prossimi giorni anche il vescovo. Della chiusura del Banco Alimentare parleremo nell'assemblea dei comitati di quartiere in programma questa settimana. Si deve impedire la sospensione di una attività alla quale fanno riferimento parrocchie e associazioni di volontariato».

Caricamento commenti

Commenta la notizia