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«La banca ritarda i pagamenti» Lavoratori senza stipendio a San Cataldo

SAN CATALDO. Nonostante l’amministrazione Raimondi, abbia versato circa 100 mila euro, lo scorso giovedì, per il pagamento degli stipendi di luglio dei 35 operai della «Geoagriturismo», che si occupano della rimozione dei rifiuti, gli stessi non percepiranno il salario, prima di giorno 20 e monta la protesta. Sembra che il problema sull’accreditamento degli stipendi, sia da addebitare ad un lungo iter burocratico adottato dalla banca di riferimento, che starebbe ritardando il pagamento degli emolumenti. Una situazione spiacevole per i dipendenti della cooperativa sociale che si occupa del decoro cittadino, molti dei quali avevano programmato un ferragosto «fuori porta» insieme alla famiglie. Una gita che dovranno irrevocabilmente rimandare a causa della mancanza di danaro. «Ringraziamo l'amministrazione per aver avuto sensibilità nei confronti dei nostri bisogni - dice il rappresentante sindacale dei lavoratori della Cgil, Michele Roccaro - ma, riteniamo indecoroso il ritardo con il quale verremo pagati. Comprendiamo benissimo che siamo in periodo di vacanze e possibilmente la banca ha delle difficoltà a erogare gli stipendi. Quello che non riusciamo a capire perché dovremo ricevere i soldi giorno 20. L’impegno profuso dall’amministrazione è vanificato dalla cieca burocrazia e quelli che pagano il conto oltre a noi, sono i nostri cari. Un’altra festività senza soldi e passata a casa, non lo troviamo giusto». Ad unirsi al «coro» delle proteste degli operai è Manuel Bonaffini, componente della segreteria provinciale della Cgil - Flai, che vuole andare fino in fondo alla vicenda.
«La banca dovrebbe erogare gli stipendi entro 5 giorni lavorativi da quando l'amministrazione ha versato l’ingente somma - dice Bonaffini - da giovedì scorso 8 agosto al 20 sono 12 giorni levando le domeniche ed il giorno di ferragosto sono ben 9 giorni i conti non tornano. Molte volte la burocrazia, non capisce che dietro una busta paga ci sono delle famiglie che non riescono a pagare le bollette e fanno fatica a tirare avanti. Cercheremo di capire cosa non ha funzionato questo mese -conclude il sindacalista - perché i lavoratori non possono diventare il ”parafulmine” di un sistema che non funziona».

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