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Pian del Lago, l'emergenza continua

CALTANISSETTA. Altra giornata di tensione al centro identificazione ed espulsione (Cie) di Pian del Lago. Dopo una notte di calma apparente ieri mattina gli extracomunitari sono usciti dal padiglione che li ospita dirigendosi in vari punti del campo arrampicandosi sulle sbarre. Ad inscenare l'ennesimo tentativo di evasione sono stati in cinquanta di varia nazionalità e stavolta - a differenza di quanto accaduto sabato notte - non ci sono stati lanci di pietre e bottigliette di urina mista ad acqua contro le forze dell'ordine. Un episodio "incruento" rispetto ai precedenti, ma egualmente significativo del clima che ormai si respira in una struttura dalla quale tutti vorrebbero scappare per ritornare alla clandestinità pur di non far ritorno ai paesi d'origine.


Le forze dell'ordine (poliziotti, carabinieri ed esercito) impegnate nella vigilanza esterna del centro sono riusciti a rintuzzare il tentativo spalleggiate dalle Volanti e altre pattuglie di carabinieri fatti convergere a Pian del Lago per fronteggiare la situazione. Gli extracomunitari sono rimasti arrampicati sulle sbarre diverso tempo, ma alla fine hanno desistito facendo rientro nel padiglione. Nessuno è riuscito a scappare. Episodi del genere, purtroppo, stanno accadendo con preoccupante frequenza in questo settore del centro governativo di Pian del Lago, ritenuto - non a torto - il più difficile da gestire. Lo dimostrano i tentativi di fuga (più di dieci, alcuni riusciti) delle ultime settimane culminati con decine di denunce per lesioni e danneggiamenti, il ferimento di poliziotti e soldati. Ma il malessere ormai dilaga anche al Cara (centro per richiedenti asilo) con oltre 450 immigrati tutti in attesa del permesso di soggiorno. Anche loro sono scesi per strada bloccando la provinciale 5 in segno di protesta per lo "scioglimento" della sezione territoriale (propaggine della commissione di stanza a Siracusa) chiamata ad avviare le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato. E' stata una protesta pacifica e dai toni civili (solo all'esterno) attuata da almeno duecento nordafricani arrivati qualche mese fa da Lampedusa. Prima di scendere in strada, però, si erano abbandonati ad atti di vandalismo all'interno di due padiglioni sfasciando sedie e tavolini, danneggiando anche i servizi igienici. L'ammontare dei danni non è stato ancora quantificato ma dovrebbero consistenti.

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