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L’assassinio dell’ex sindaco di Riesi Cascino in aula confessa sei delitti

L’imputato: «Ho sparato il primo colpo alla testa, mentre un altro colpo lo ha esploso Vella»

CALTANISSETTA. S’è presentato in aula confessando tutti gli omicidi in cui è coinvolto. Ma senza puntare il dito contro altri. Citando solo due pentiti che s’erano già accusati di alcuni delitti. E che lui, l’ex uomo d’onore Nunzio Cascino, non sia assolutamente un dichiarante ma solo «un reo confesso» lo aveva già ribadito a chiare lettere. E ieri, deponendo al processo per l’agguato all'ex sindaco di Riesi, Vincenzo Napolitano, in cui lo stesso Cascino è tra gli imputati, ha spiegato come andarono i fatti. «Ho avuto mandato da Smorta» ha esordito il teste imputato. E poi è sceso nei dettagli dell’agguato. «Io ho sparato il primo colpo alla testa – ha rivelato in aula - alla nuca inparticolare, mentre un altro colpo lo ha esploso Vella… Smorta era presente». E poi, come aveva già dichiarato al pm Gabriele Paci in un interrogatorio del maggio dello scorso anno, ha ammesso di essere stato l’esecutore dell’uccisione di Eros Gianluca Malvezzi, stesso ruolo s’è affibbiato per l’assassinio del pastore Nunzio Rolletto e s’è accusato pure del delitto di Giuseppe Scerra, episodio per cui Cascino era stato pure assolto. E s’è tirato dentro, ieri, anche per il duplice omicidio di Salvatore Sultano ed Emanuele Trubia, vittime di quella che il 22 luglio del 1999 è passata alla storia come la strage della sala da barba, nel rione San Giacomo di Gela. Il questo caso sarebbe stato il mandante perché in quel periodo avrebbe rivestitoli ruolo di reggente. E’ quanto ha ricostruito Cascino (difeso dall’avvocato Danilo Tipo) nei tre quarti d’ora lungo cui s’è sviluppata la sua deposizione- confessione. Con lui, per l’uccisione dell’ex sindaco Napolitano, sono alla sbarra anche i boss riesini Pino e Vincenzo Cammarata, il capomafia gelese Davide Emmanuello e Nunzio Cascino (difesi dagli avvocati Vincenzo Vitello, Danilo Tipo, Torquato Tasso e Carmelo Terranova). Torneranno al cospetto della corte d’Assise d’Appello (presieduta da Maria Giovanna Romeo), per l’audizione del collaboratore di giustizia Crocifisso Smorta, chiesta dal sostituto pg, Antonino Patti. Poi sarà la volta di un altro collaborante, Francesco Vella. E nelle successive udienze dovrebbero esser ascoltati l’ex boss di Vallelunga, Ciro Vara, ora pentito, come Carmelo Billizzi, peraltro cognato di Cascino.

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